Quella che trovate qui di seguito è l’intervista a un personaggio mitico che ha fatto la storia del rock. Lemmy, il leader dei Motörhead, è una delle ultime grandi icone del rock’n’roll, quello vissuto in fretta, senza rimorsi, tra vizi, trasgressioni e adrenalina a fiumi.
Aftershock è il titolo del ventunesimo album in studio degli inglesi Motörhead, un disco più blues del solito, con un cantato per la prima volta ben comprensibile, come non accadeva da tempo: “Credo che sia il miglior disco che abbiamo fatto negli ultimi dieci anni, da quando abbiamo registrato Inferno. Cameron Webb (il produttore, ndr) ha fatto un ottimo lavoro nel catturare la nostra essenza”.
Il terzetto è stato fondato nel 1975 dall’attuale leader, Lemmy Kilmister, dopo il licenziamento dagli Hawkwind per problemi di droga: “Il problema” dichiarò Lemmy a New Musical Express “era che mi facevo della roba sbagliata: loro andavano di acidi e marijuana, io preferivo lo speed”.
E cinquant’anni di speed, Jack Daniels, Marlboro rosse e tante donne stanno presentando il conto a Lemmy. L’ultimo è stato un anno difficile: il diabete e un defibrillatore piantato nel cuore hanno costretto la band a cancellare decine di date (compresa quella all’Ippodromo di Milano). “Ho smesso di bere whisky e coca a causa dello zucchero, ho smesso di fumare… Inutile nascondere la verità: sono stato di merda, ma adesso va meglio”. racconta Lemmy a Panorama.it.
Nonostante i suoi imminenti 68 anni (li compirà il 24 dicembre), c’è una cosa di cui il caro signor Kilmister non vuole proprio fare a meno.
“Io amo le donne. Non faccio discriminazioni, ma devono essere femminili, esotiche. Ho iniziato come chitarrista (ora suona il basso) perché la chitarra è una calamita naturale per le ragazze. Con una donna puoi terminare gli argomenti di conversazione, ma non puoi esaurire le canzoni da suonare. Le donne vogliono essere intrattenute, vogliono qualcuno che le faccia ridere. Quindi, tra una canzone e l’altra, è buona cosa raccontar loro delle barzellette”.
Le donne, però, non sono la sua unica passione: Mr. Kilmister è anche un grande collezionista di cimeli della Seconda Guerra Mondiale e, recentemente, per non finire ospite del programma tv Sepolti in Casa – Celebrity Edition, Lemmy ha addirittura cambiato abitazione: “Mi sono comprato un condominio, a Los Angeles, vicino al Rainbow Club. Adesso dovrei avere abbastanza spazio per tutte le mie cose. Ho voluto restare in zona perché mi piace andare a piedi sino al mio locale preferito: è l’ultimo posto adatto ai gentleman del rock”.
Nel suo futuro, nonostante età ed acciacchi, ci sono ancora tanta musica, e le sorprese del merchandising brandizzato online: “Il nostro Shiraz è un buon vino. Molti produttori lo hanno abbandonato e quindi ci siamo inseriti in quella nicchia di mercato. Anche il Rosé non è male; il prodotto che vendiamo meglio è la nostra vodka svedese (più di trenta euro a bottiglia, ndr). Ho personalmente assaggiato tutto, a parte il vino rosso che non mi piace. Il prossimo prodotto che venderemo sarà un bourbon, anche se non ci sono più i bourbon di una volta”.
No, non si fermano i Motörhead. Non sono più dei ragazzini e reggere tour troppo lunghi potrebbe diventare difficile. Non c’è come dirglielo:“Il nostro nuovo tour incomincia il 7 novembre all’Hallenstadion di Zurigo e andrà avanti sino a dicembre per una ventina di date”.