“Abbiamo appreso, all’inizio della settimana, che le accuse di abusi su minori mosse a Ian erano vere, e che non sarebbero state respinte davanti ai giudici. Fino ad allora, non riuscivamo a credere tutto questo, speravamo fosse un errore. Adesso, purtroppo, è impossibile negare la gravità del suo disgustoso comportamento”.
Questo l’incipit del messaggio lasciato ai fan da Lee Gaze, Stuart Richardson, Jamie Oliver, Luke Johnson e Mik Lewis, ex componenti dei Lostprophets, ormai defunta band alternative rock gallese. Nella lettera aperta i musicisti prendono nettamente le distanze dal comportamento di Ian Watkins, dichiarandosi totalmente estranei ai fatti e ignari di ciò che stava succedendo:
“Molti vorranno sapere se eravamo al corrente di quello che Ian faceva. Non lo eravamo. Sapevo che Ian aveva una personalità difficile, e il nostro rapporto professionale con lui si era deteriorato negli ultimi anni, lavorare insieme era diventata una continua sfida. L’avevamo sempre appoggiato, nonostante i suoi problemi con la droga e il suo comportamento egocentrico, ma non avremmo mai immaginato che avesse comportamenti di questo tipo. Siamo furibondi e disgustati, abbiamo il cuore spezzato e questa cosa ci tormenterà per il resto della nostra vita. Essere in una band deve essere il trampolino per essere di ispirazione per il pubblico, non un motivo per abusarn. E’ difficile accettare che qualcuno con cui eravamo così vicini abbia mentito tutti i giorni, e abbia distrutto così tante vite. I nostri pensieri vanno alla famiglia di Ian, agli amici che ha tradito, e soprattutto a tutte le vittime dei suoi crimini. Vogliamo che tutti ottengano giustizia, e che chi è colpevole si prenda le sue responsabilità. Chiediamo alle altre vittime di prendere contatto con le autorità il prima possibile.”