Il 5 aprile del 1994 Cobain si sparava un colpo di fucile. Nel ventesimo anniversario della morte, vogliamo rendere omaggio al suo talento inarrivabile, alla forza delle sue canzoni e a una difficile eredità.
Sono trascorsi vent’anni dal violento atto d’addio di Kurt Cobain, l’angelo biondo dei Nirvana. Si suicidò sparandosi un colpo di fucile il 5 aprile del 1994, aveva solo 27 anni ma già la sua musica, le sue canzoni, i suoi versi avevano conquistato il mondo, un’intera generazione di giovani refrattari al conformismo che in lui e in tutto quanto lui produceva trovavano identificazione e conforto. Per tutti quelli che scelsero la sua voce come colonna sonora, i dischi dei Nirvana fotografano un momento fulminante, drammatico, irripetibile; un messaggio che, partito da Seattle, è andato ben oltre la grunge generation. L’influenza di “Nevermind”, l’album caposaldo del grunge del 1991, è andata ben oltre i trenta milioni di copie vendute fino al ’92.
Ecco una galleria di immagini dedicata al defunto leader dei Nirvana, l’ultimo rivoluzionario del rock.