«Addio». Lo aveva cantato nel 2000, in quei 53 minuti che aprivano il suo diciannovesimo album Stagioni, in cui si congedava, con l’amarezza mai arresa de L’Avvelenata, dal «mondo inventato del villaggio globale». Ma questa volta è diverso. Francesco Guccini con la musica ha chiuso davvero. Non solo con la sua.
Io non canto più, non suono più, ma soprattutto non ascolto più musica. Ho avuto un overdose.
Il Maestrone in occasione del primo stage di Akamu, l’accademia della musica dedicata ai cantautori, confessa:
Ogni tanto, in automobile, mia moglie accende la radio e io la prego subito di spegnere. Troppo rap, abbiate pietà. Non ce la faccio proprio. A volte ne sento qualcosa, per sbaglio, e mi dico: ma questo che cavalo canta? Ora gli unici che hanno successo sono i rapper. Conclude. Io ogni tanto riesco ad ascoltare il Rock and Roll di una volta, quello di Little Richard, di Elvis Presley, di Jerry Lee Lewis.