L’artista siciliano aveva 76 anni. Oltre che autore di brani musicali indimenticabili, durante la sua lunghissima carriera è stato anche regista cinematografico.
È morto oggi — come ha reso noto la famiglia — dopo lunga malattia nella sua casa che era l’ex castello della famiglia Moncada a Milo, in Sicilia.
Battiato è stato uno degli artisti più significativi e complessi e versatili dell’universo artistico italiano.
Nei decenni a trionfare sia nella musica classica e sperimentale che nel pop, finendo più volte in testa alle classifiche con brani come “Bandiera bianca”, o “L’era del cinghiale bianco”. Pur avendo creato opere musicali complesse come “Gilgamesh” andato in scena all’Opera di Roma o la sonata per pianoforte “L’Egitto prima delle sabbie”, Battiato è riuscito a vincere come autore il festival di Sanremo 1981, avendo composto con Giusto Pio e la stessa Alice il brano “Per Elisa”.
Capace di spaziare tra generi diversissimi dalla musica pop a quella colta, toccando momenti di avanguardia e raggiungendo una grande popolarità, ha sperimentato l’elettronica, si è misurato con la musica etnica e con l’opera lirica. Ha diretto anche diversi film tra cui Perdutoamor e Musikante su Ludwig van Beethoven presentato alla Mostra del cinema di Venezia.
Difficile incasellarlo, impossibile metterlo all’interno di un genere, dargli una pur semplice etichetta, e quindi se c’è un modo semplice per spiegare il suo lavoro è quello di chiamarlo “artista” e godere della sua musica senza tempo, ma anche del suo cinema, della sua pittura.