Chris Cornell, la famiglia: “Le sostanze potrebbero aver influenzato le sue azioni”

In un comunicato, i parenti ipotizzano che il cantante possa aver assunto una dose eccessiva di ansiolitici. La moglie: “Un gesto inspiegabile”

La famiglia è convinta che se Chris si è davvero tolto la vita, lo ha fatto senza essere capace di intendere, e che le droghe o altre sostanze abbiano influenzato le sue azioni.

Così i parenti di Chris Cornell hanno commentato il suicidio del cantante, avvenuto a Detroit in circostanze ancora non chiarite. Nel comunicato della famiglia si legge anche che

senza i risultati degli esami tossicologici, non possiamo sapere cosa sia accaduto a Chris o se qualche sostanza abbia contribuito al suo decesso.

Il corpo di Cornell è stato trovato l’altra notte nella sua stanza dell’MGM Grand Casino Hotel a Detroit: il cantante era impegnato in un tour con i Soundgarden. Nella tarda serata di ieri il medico legale ha confermato che il cantante si è impiccato: è stato trovato nel bagno della sua stanza da un amico di famiglia dopo che sua moglie, Vicky Karayiannis, gli aveva chiesto di controllare dove fosse suo marito preoccupata da una precedente conversazione. La notizia del suicidio ha creato grande sconcerto, scatenando una giostra mediatica di ipotesi e speculazioni.

Nel comunicato, la famiglia ipotizza che Cornell potrebbe aver assunto una dose di Ativan (un ansiolitico) superiore a quella consigliata: tra i possibili effetti collaterali del farmaco sono indicati anche paranoia e istinti suicici.

La moglie Vicky ha anche raccontato come si sono svolti i fatti che hanno portato alla morte di Chris, sottolineando i suoi dubbi sulle cause del suicidio:

È tornato a casa per la festa della mamma, per passare un po’ di tempo con noi, poi è ripartito mercoledì, il giorno del concerto, dopo aver passato un po’ di tempo con i suoi figli. Quando abbiamo parlato al telefono, prima del concerto, abbiamo deciso che saremmo andati in vacanza durante il Memorial Day e abbiamo parlato di altri cose che avremmo voluto fare. Ho notato che biascicava e mi sembrava diverso. Quando mi ha detto che forse aveva preso una o due pasticche in più di Ativan, ho chiamato la sicurezza  e ho chiesto che andassero a controllare come stesse. Quello che è successo è inspiegabile e spero che i prossimi risultati medici ci forniscano delle informazioni aggiuntive. So che amava i suoi bambini e che non avrebbe mai voluto fargli del male, togliendosi intenzionalmente la vita.

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Classe 1980, da sempre amante della buona Musica, musicalmente è cresciuto ascoltando il Rock italiano prima (galeotti furono i Litfiba) e il Dark/Gothic Metal dopo, per finire all'Indie e al Rock classico. Animo ribelle e Rock, si “droga” di Musica e non rifiuta mai una birra. È possibile contattarlo a questo indirizzo email: nino@we-rock.info