Gianluigi “Cabo” Cavallo, voce dei Litfiba dal 2000 al 2006 (4 dischi d’oro, oltre 200.000 copie vendute) torna con un tributo a David Bowie.
In silenzio ormai da sette anni, quella che da molti viene considerata una delle più belle voci della musica italiana del nuovo millennio, reinterpreta “Heroes”, per omaggiare tutti i fans che in questi anni hanno continuato a gran voce ad invocarne il ritorno. E proprio loro sono stati coinvolti nella registrazione del brano e nella realizzazione del video che vede Francesco Bravi alla regia: i suoi sostenitori, che elevati al ruolo di protagonisti, hanno suonato nel brano, preso parte alle riprese, ed inviato contributi video da tutta Italia, abbattendo le convenzionali barriere tra “artista” e “fan”.
“Heroes” è stato lanciato senza il supporto di nessuna radio, televisione o giornale, ma semplicemente tramite una dedica postata sul suo profilo personale Facebook:
“Vi Cercavo. Sempre. Ogni volta da sopra o sotto il palco, io vi cercavo e …Voi c’eravate. […] Eravate lì per cantare, urlare, saltare, imprecare, sfogare, piangere, ridere, danzare, impazzire, vivere, morire, rinascere […] Grazie di ogni foto, video, intervista, post, pensiero che mi continuate a dedicare, nonostante il mio silenzio musicale. […] Questo è per Voi”
Il brano, spinto unicamente dall’onda del passaparola sui social network, ha raggiunto velocemente oltre 8000 visualizzazioni su Youtube, raccogliendo commenti entusiasti.
Gianluigi Cavallo, oggi imprenditore di successo nel mondo dell’informatica, ha concesso a noi di We Rock \m/ una breve intervista:
Nino: Cabo, qualche settimana fa (in occasione del compleanno del Duca Bianco) hai rilasciato un nuovo singolo, Heroes, rompendo un silenzio discografico che durava da 7 anni. Come mai questa tua assenza così prolungata?
Cabo: Non saprei risponderti con precisione. Tradurre un assenza o uno “stato” della propria anima non è facilmente sintetizzabile. Nella Vita ho sempre avuto la fortuna di poter scegliere cosa fare. Adoro impegnarmi a fondo in tutto quello che faccio.
Avevo bisogno di fermarmi e processare molte cose dentro di me. Esprimersi, vuol dire anche ascoltare le proprie emozioni ed il proprio cuore. Ho sempre rispettato al massimo chi ti segue e chi crede in te.
Era il momento di fermare il progetto.
Se puoi scegliere, devi scegliere.Nino: Quali sono gli “Heroes” di Cabo?
Cabo: Tutti le persone che si mettono in gioco senza riserve, che non hanno paura di dire la verità e di inseguire le cose vere di questa vita e dell’altra. Quelli che sono pronti a vivere e a morire per i sogni in cui credono.
Quelli che sanno uscire dal branco se hanno idee diverse, sentendo l’insicurezza e la solitudine invadere le proprie carni, ma allo stesso tempo non hanno paura di rimanere soli, perché soli vuole anche dire scoprire chi sei, cosa puoi fare e cosa vuoi davvero.Nino: In questi anni di lontananza dai palchi, ne hai mai sentito la mancanza? E se sì, cosa ti è mancato di più?
Cabo: Non sono mai sceso dal palco. Ho solo espresso ciò che ho in testa con strumenti diversi. Chi sogna e crea “cose” ci mette l’anima e la faccia sempre. Ho formato una incredibile band in Virtualcom. Noi non siamo un azienda, ma una Rock Band. La “musica” che facciamo viene tutti giorni “usata” o “letta” se preferite da milioni di persone in tutto il mondo. La soddisfazione che prova un musicista quando cammina per strada e sente qualcuno che canticchia la sua canzone è molto simile alla mia, mentre su aereo per Jakarta, la persona di fianco a te sta usando il tuo software sopra al suo iPad.Nino: In questo periodo di lontananza hai appeso il microfono (e la chitarra) al chiodo o hai continuato a fare/creare musica anche solo per te?
Cabo: Loro erano sempre lì. Mi guardavano con discrezione e senza invadenza. A volte chiuse nelle custodie a volte sbattute sopra al divano. Non mi facevano fretta, sapevano che non potevo dimenticarle, ne io illudermi che non le avrei fatte suonare ancora.
Poi un sera, dopo qualche anno, con i figli più grandi, la testa un pochino più libera e complice anche un “Lagavoulin” in più, il mio cuore ha ceduto e abbiamo cominciato a danzare insieme. Mani, dita, legno, acciaio, suono, caldo, suono, plettro, suono, parole, melodie, melodie, bellezza, sorriso, ridere, piangere, liberazione, libertà, libertà, libertà… serenità.Nino: I fan lo sperano, quindi la domanda è d’obbligo: Hai nuovi progetti musicali?
Cabo: Ho degli amici, abbiamo delle idee e voglia di fare. Vedremo.Nino: Negli ultimi tempi su Facebook crescono sempre di più gruppi e pagine dedicate a te, sembra quasi che “l’era Cabo” sia più apprezzata adesso che allora. Che ne pensi?
Cabo: Mi sento onorato e non riesco a tacere il mio “Grazie di Cuore”. È difficile ascoltare quando tutti urlano. Molte persone forse, una volta sceso il necessario “silenzio” sono riuscite a sentire la musica e quello che avevo da dire.Nino: Ti aspettavi tutto questo affetto da parte dei fan nonostante la tua assenza dalla scena musicale?
Cabo: No davvero. Tutto questo mi onora e commuove allo stesso tempo.nino: Gli album che ti hanno visto come voce della band non compaiono nella discografia ufficiale sul sito Litfiba, come se si volesse cancellare quel periodo. È una cosa che ti f̶a̶ ̶i̶n̶c̶a̶z̶z̶a̶r̶e̶ dà fastidio?
Cabo: Rispondo solo per rispetto verso di te e per tutti gli “Heroes”, amici, persone, fans, che ancora oggi mi mandano foto, video di concerti live, stampe… e lascio fuori le mie considerazioni personali verso questo gesto.
Per me stesso non mi importa né rispondere, né avere risposta. Credimi. Il livello del gesto si commenta da solo e fa capire quanta verità esiste nelle persone che hanno preso parte in questa scelta.
Per rispetto verso chi ci ha seguito, cito alcuni numeri che bene si conoscono:
3 album di inediti, 6 Video ufficiali, 2 cofanetti Live pubblicati, 1 DVD Live, 4 Dischi D’oro, quasi un 1.000.0000 di persone negli oltre 250 concerti/esibizioni ufficiali.
Ok, siete pronti: FLASH!!!! VOI NON AVETE VISTO NULLA!
Chiunque abbia anche solo avallato questa strategia, DEVE delle scuse alle “PERSONE” che hanno vissuto con entusiasmo questo periodo.Nino: Hai mai pensato di pubblicare una raccolta, o un Greatest Hits, delle tue canzoni, magari con qualche inedito e/o qualche brano con un nuovo arrangiamento?
Cabo: No francamente non ci ho pensato. La mia tendenza è guardare avanti. Ma non escludo nulla.Nino: Parlando del panorama musicale italiano, c’è qualche band che ti piace?
Cabo: Molti spunti interessanti che mi auguro crescano velocemente, ma niente che mi rapisca il cuore.Nino: Noi di We Rock \m/ cerchiamo sempre di promuovere le band emergenti dando loro un po’ di visibilità, cosa ti senti di suggerire alle giovani band?
Cabo: È un esercizio diverte questa domanda e provo ripercorrere le mie esperienze di musicista e produttore.
Il primo comandamento: diventate Emozionanti.
Suonate quello che volete, ma fatelo con passione e coinvolgimento. Non importa se siete in un pub cencioso o a san Siro: Suonate come se doveste morire il giorno dopo. Davanti a 2 o 20.000 persone. Piedi per terra e frecce verso la luna.
Secondo: Siate unici.
Se nel vostro repertorio ci sono delle cover, riarrangiatele! Mai fare le cose uguali ad altri, metteteci dentro quello che avete nel cuore e nel cervello! Anche se la tentazione è forte e la strada è facile. Non lasciatevi tentare dal lato oscuro della forza.
Terzo: Inizia lo spettacolo, Tenere il palco.
Avete preparato lo spettacolo? Vi siete curati dei particolari che faranno la differenza? Allora tutto bene.
Le pause tra una canzone e l’altra devono essere brevi e senza imbarazzi o battute con amici sotto il palco o saluti alla fidanzata. Voi state interpretando uno spettacolo. Il palco è vostro. Emozionare chi c’è sotto è un problema vostro. Il vostro imbarazzo non interessa nessuno. Piuttosto state in silenzio concentrati, immobili, fermi.
Quarto: Non fatevi fregare.
Se qualcuno vi contatta e parla di produrvi, di fare dischi e concerti: Calma.
Accertatevi che non chieda soldi, ma giustamente “solo” percentuali sui guadagni futuri.
Nessuno deve chiedervi 1 euro in anticipo se vuole produrvi davvero, ma solo impegno, sudore e sangue.Nino: Tornando al tuo attuale lavoro, scendere da un palco con i fan sotto – che urlano e fanno le \m/ (corna) – per passare ad una sala riunioni in giacca e cravatta e spiegare ai colletti bianchi a cosa servono le app che realizzate e quali sono i servizi che offre la tua azienda sono due mondi molto diversi. Ecco, come ci si sente a passare da Rockstar a manager di successo?
Cabo: Ti sembrerà strano Nino, ma la cosa mi risulta molto naturale.
Esprimersi in differenti ambienti è solo questione di approccio e gusto. Il Rock insegna che essere credibili non è legato al come ti vesti ma al chi sei quando fai, quello in cui credi.Nino: Prima di concludere l’intervista ti chiedo di salutare i nostri lettori.
Cabo: Amici We Rock, un abbraccio ad ognuno di voi, con tutta la forza che ho.Nino: Cabo, ti ringrazio per la disponibilità e per avermi dedicato questo tempo… e spero di rivederti presto dietro ad un microfono! \m/
Sito ufficiale di Heroes:
www.gianluigicavallo.it
Pagina Facebook ufficiale di Gianluigi Cavalo:
https://www.facebook.com/GianluigiCavallo7