Ad aver attirato la nostra attenzione in questo nuovo spazio è stata una Death Metal band ispirata dalla scena Death della Florida attraverso bands come Morbid Angel, Cannibal Corpse e Deicide, nata a Parigi nel 2011. Parliamo oggi dei Deflesher. Band con all’attivo un EP ( “Once Upon The Carnage“) rilasciato nel 2014 e il debut-album intitolato “Ossuary” rilasciato nel 2017.
Ed è proprio di quest’ultimo che vogliamo occuparci: “Ossuary“. Un album di tredici tracce nelle quali domina la violenza sonoro del Death americano. Tredici tracce che non lasciano attimi di respiro e che spingono con forza e pesantezza sempre maggiori sull’acceleratore. Un disco che sa anche trasmettere atmosfere “malate“, soffocanti e inquietanti come testimonia la strumentale introduttiva (“Intro“) che apre la strada al muro sonoro di “Strangled With Gust“, un mix di Death con qualche sfumatura Black distruttivo e diretto che ruota attorno a riffs distorti, assoli acidi, rapidi stacchi di basso a metà brano e ritmiche serrate. Senza tralasciare frangenti più scanditi nei ritmi e più grevi nel guitar-working come accade in “Cocaine Rodeo” dove le chitarre si ispirano al Doom per rendere il Death di base di questa proposta più maligno e meno prevedibile. Uno stile personale che allontana questo disco da una possibile linearità e che caratterizza anche un brano come “Oath Ov Desecration“, nel quale oltre ai medesimi rimandi del brano precedente si assiste ad improvvisi rallentamenti e ad una maggior dominanza del basso che detta le regole dell’andamento della canzone. Quattro tracce iniziali che mettono già in luce le diverse sfaccettature della band parigina, che riesce ad essere brutale, incisiva ma anche ricercata in fase compositiva. Dopo la sassaiola rappresentata da “Dysentery“, “The Waste Makers” e “Mutilate To Educate” la band cambia percorso e presenta un pezzo dal taglio più moderno: “Dawn Of Ire And Woe“. Una traccia nettamente più pesante e a tratti disturbante e disorientante che sì ripropone le soluzione già sentite fino a questo punto ma abbassa i toni in maniera tale da separare questo pezzo dagli altri e regalargli una sua personalità ancor più marcata; così come per “Cryptic World“. Il trittico finale composto da “Cold War“, “Apart From Life” e “WarZone” chiude l’album all’insegna della somma totale dei suoni che hanno composto “Ossuary” concludendo nella sfrontatezza e nella violenza tipiche del Death di scuola americana, senza decorazioni aggiuntive o stucchevoli divagazioni sul tema.
Un debutto che se pur scoperto in ritardo ci ha fatto trovare una band che dimostra attitudine, verve e pathos nel dar vita ai suoi brani sia ai più serrati che a quelli più articolati, senza scadere in tecnicismi inutili o altre amenità artistiche volte solo a mostrarsi come dei virtuosi dello strumento o dei consumati studiosi di musica. Un album fresco, convincente e godibile.
TRACKLIST:
- Intro
- Strangled With Guts
- Cocaine Rodeo
- Oath Ov Desecration
- Dysentery
- The Waste Makers
- Mutilate To Educate
- Dawn Of Ire And Woe
- Once Upon The Carnage
- Cryptic World
- Cold War
- Apart From Life
- WarZone
LINE-UP:
Dimitri “Kraken” Petinos – Vocals
Yann Iwach – Drum
Arthur Lapierre – Guitar
Florent Larcher – Guitar
Adrien Monnier – Bass
WEB: