Correva l’anno 2011, era il mese di Marzo, quando il musicista Muriel Saracino decide di dar vita ad un nuovo progetto, nato dalle ceneri della sua precedente band, i Filthy Teens.
Il nuovo progetto, viene chiamato Madness Of Sorrow.
Il sound di questa nuova band, appare decisamente più oscuro rispetto al passato.
La formazione originale era così composta: David Dalcò (bass), Simon Garth (ex-death ss on guitars) e Ross Lukather (ex-death ss on drums).
Da questo primo costrutto, nasce l’album “Signs”, da subito considerato come la nuova bandiera del gruppo. Rilasciato nel mese di ottobre del 2011, riscuote subito un grande successo con ottime recensioni tra i più importanti media di musica metal italiani e americani, come il blog californiano “Nathalie’s World“.
Grazie a questo livello di approvazione, la band, ottiene una chance per esibirsi, nel mese di Febbraio del 2012, a Milano, al fianco della Gothic-Metal band Cadaveria.
Sempre nel 2012, durante l’estate, Muriel Saracino, inizia a comporre nuovo materiale per un nuovo album. Poco più tardi, due nuovi elementi si uniscono al gruppo: il tastierista Francis Fury e un vecchio compagno d’armi di Muriel all’epoca dei Filthy Teen: il batterista Federico Dalli.
Il secondo album che nacque da questa nuova formazione e dal materiale composto da Saracino, prende il titolo di “Take the Children Away From the Priest”. Inutile dire che i testi trattati in questo disco sono strettamente collegati con la Chiesa Vaticana, attraverso diverse tematiche e storie: corruzione, pedofilia… Oltre a questo, troviamo anche altre tematiche, molto personali, non trattandosi di un concept-album.
Disco che riceve, come per il precedente, ottime critiche da parte dei media italiani e americani.
Veniamo ora al nuovo album dei Madness Of Sorrow, “III: THE BEAST“.
Nella seconda metà del 2013, la band, subisce un cambiamento radicale, diventando una formazione a 3 (con 2 musicisti nuovi), composta da: Muriel, Derrick alla batteria e Shark alle chitarre. Formazione alla quale si uniscono diversi musicisti, che collaborano alla realizzazione del nuovo lavoro discografico.
Il nuovo album, contente 10 tracce, viene pubblicato a Giugno 2015.
Il disco si apere con “Welcome To Your Suicide”, un brano che riporta subito alla mente canzoni di Motörhead, King Diamond e Death SS. Un connubio di ritmiche decise e martellanti, riff affilati, incursioni tastieristiche e assoli ficcanti e voci che ruggiscono e coinvolgono subito. Un’apertura perfetta e in grande stile, che permette di identificare immediatamente l’impronta stilistica dei Madness Of Sorrow.
La seconda traccia in scaletta prende s’intitola “Three Meters Underground”. Un pezzo di rieccheggiano ancora più forti i dettami dell’horror-metal più classico e aggressivamente piacevole. Steve Sylvester e King Diamond sembrano unire le forze in questa canzone, tagliente e potente, decisa e diretta, senza mezze misure o infiorettature inutili. Voce, batteria, basso, chitarre e tastiere lottano l’una con l’altra, regalando a chi ascolta un brano godibile che si stampa subito la memoria.
“Seed Of Evil”. Il passaggio di ex-Death SS nella prima formazione della band hanno lasciato un chiaro segno nello stile del gruppo. Accompagnata da un’intro molto suggestiva ed inquietante, la canzone si snoda tra elementi heavy-metal e passaggi prog intriganti. Le linee vocali alternano momenti sofferti e aggresività. Un mix di stili musicali che, uniti alle capacità tecniche di Muriel Sarracino (il quale appare come unico esecutore strumentale), ci regalano una canzone molto coinvolgente.
Avanti con “The Army Of Sinners”. Brano che tralascia le intro suggestive e d’atmosfera per lanciarsi subito in una cavalcata elettrica, fatta di riff aggressivi, ritmiche decise e ben scandite e voci accativanti. Una canzone che, in termini di arrangiamento, pesca a piene mani sia dall’horror-metal puro e semplice che da interessanti soluzioni più progressive-metal, mantenendo alto il livello adrenalico del pezzo.
“The Black Lady”. Quinta traccia. Atmosfere sulfuree scandite dal suono della tastiera, che a tratti ricorda i primi Goblin, riff affilati come rasoi, ritmica cadenzata ed energica, voci graffiate alternate a voci “oscure”. Una canzone che permette di scoprire le diverse sfaccettature dello stile del gruppo, che non si ferma al solo horror-metal, ma esplora diversi sentieri musicali sia rock che metal.
Una nuova traccia dove a condurre i giochi è il solo Muriel. “Vatican’s Ruins” sembra riprendere il discorso iniziato nel secondo album del gruppo “Take the Children Away From the Priest”. Rapido, diretto, cattivo, veloce, senza barocchismi o inutili infiorettature, con un notevole intermezzo rallentato che divide in due parti il pezzo, facendo apparire la seconda molto più veloce, tagliente e carica di virtuosisimi chitarristici. Un brano ottimo.
La settima traccia in scaletta, “No Redemption”, presenta la stessa partenza diretta apprezzata in “The Army Of Sinners”. Questa canzone, ascoltandola molto attentamente, oltre a rievocare quelli che ci sembra di aver individuato come numi ispiratori dei Madness Of Sorrow, quindi Death SS e King Diamond, si possono trovare alcuni echi di canzoni di Paul Chain, specie nei passaggi più prossimi al Doom-Metal. Nonostante queste somiglianze, il taglio personale della band, disegna una precisa linea di confine tra l’ispirazione di alcuni artisti e il loro stile personale.
Si continua con “Crucifixed”. Cattiveria sonora ben in vista, tastiere roboanti, batteria in gran spolvero, chitarre affilate, assoli ficcanti, incursioni acustiche e voci oscure. Una canzone con molte sfaccettature, in un’alternanza di metal e rock granitica che si stampa subito nella memoria. Le linee vocali, in certi momenti, ricordano il grande Lemmy.
Ci avviciniamo alle battute finali con gli ultimi 2 brani in scaletta.
La nona canzone “Evilangel”, ci accoglie come un pugno scagliato direttamente in faccia. Un pezzo dal piglio incazzato e prepotente che supera largamente i brani precedenti quanto ad energia e carica. Un connubio tra Death-Metal e Industrial-Metal azzeccato, intriso di quella vena horror tipica della band. Fantastico l’assolo di tastiere seguito dall’assolo di chitarra. Il momento più alto del disco, senza nulla togliere alle altre tracce.
L’album si conclude con “Drowned”. Non facile da classificare all’interno della cifra stilistica dei Madness Of Sorrow. Gli elementi scoperti fino ad ora sono tutti facilmente individuabili e distinguibili, tuttavia, sono presenti soluzioni che appaiono come sperimentali che (almeno per chi scrive) risultano non catalogabili. Probabilmente, il punto di forza di questa canzone finale sta proprio in questa sua impossibilità nell’essere etichettata sotto un genere preciso. Carica e vigore non mancano, durezza e melodia nemmeno. Una conclusione degna di questo album.
TRACKLIST:
1. Welcome To Your Suicide – Muriel (Vocals, rhythm guitar, keyboards) Shark (Bass, lead guitar)
2. Three Meters Underground -Muriel (Vocals, rhythm guitar, keyboards) Shark (Rhythm guitar) Bolthorn (Bass)
3. Seed Of Evil – Muriel (All instruments)
4. The Army Of Sinners – Muriel (Vocals, rhythm guitar, bass, keyboards) Shark (Lead guitar)
5. The Black Lady – Muriel (Vocals, rhythm guitar, keyboards) Shark (Bass, lead guitar)
6. Vatican’s Ruins – Muriel (All instruments)
7. No Redemption – Muriel (Vocals, rhythm guitar, bass, keyboards) Shark (Rhythm guitar)
8. Crucifixed – Muriel (Vocals, rhythm guitars, bass, keyboards) Shark (Lead guitar) Simon Garth (Acoustic guitar and lead guitar)
9. Evilangel – Muriel (Vocals, rhythm guitars, bass, keyboards) Shark (Lead guitar)
10. Drowned – Muriel (All instruments)
LNE-UP:
Muriel – Vocals, rhythm/lead guitar, bass, keyboards, drums
Shark – Rhythm/lead guitar
Derrick – Drums
WEB:
OFFICIAL WEBSITE: http://www.madnessofsorrow.com
FACEBOOK: http://www.facebook.com/Madnessofsorrow
LABEL: http://www.atomicstuff.com/madnessofsorrow.html