“La canzone napoletana, grazie al suo potere evocativo e alla grande forza comunicativa che vengono sprigionati dalla sua anima, è stata molto influente per la nascita di parte della musica popolare e folkloristica italiana, arrivando ad essere apprezzata anche all’estero. Una musica antica (risalente al XIII° secolo), che riesce a rimanere ancora attuale e che riesce pure ad entrare a far parte di un Universo Musicale più ampio.”
Questo è il caso di Scuorn.
Scuorn (il cui significato è “vergogna”) è un progetto nato a Napoli nel 2008, dalla mente Giulian (Vocals, All Instruments & Orchestral Arrangements) con l’intento di trasferire parte del patrimonio musicale e culturale partenopeo all’interno del Panorama Metal, attraverso canzoni che narrano di antiche leggende e dalla storia più misteriosa e sconosciuta della Terra Napoletana, dalle sue origini elleniche e romana fino a diventare una delle culle della cultura italiana odierna.
Dopo aver siglato, a metà 2016, un contratto per due album con la Dusktone, nel mese di Febbraio di quest’anno (il 25), Scuorn, rilascia il suo debut-album ufficiale: “Parthenope”. Registrato e mixato presso il noto e acclamato 16th Cellar Studio di Roma dal produttore Stefano “Saul” Morabito (Fleshgod Apocalypse, Hour Of Penance), l’album che vede con la collaborazione del giovane Maestro Riccardo Studer (Stormlord, ADE, Evenoire, Novembre, Opus Maledicta) che dirige un’orchestra impressionante per questo incredibile album di debutto. “Parthenope” si basa su un concept ben preciso, che narra delle antiche origini greco/romane di Napoli (come anticipato poc’anzi), in particolare, la storia ruota attorno ad un episodio storico ben noto, avvenuto nel 79 d.C., quando l’eruzione del Vesuvio distrusse le città di Ercolano e Pompei.
L’album è composto da dieci tracce (nell’edizione Deluxe, disponibile sul sito ufficiale dell’artista, a queste dieci tracce, se ne aggiungono altre dieci in cui le canzoni vengono proposte in versione solo orchestrale).
Il concept inizia con la potente intro “Cenner’ e Fumm“, che subito, attraverso la sua impronta orchestrale scura ed evocativa, lascia subito presagire l’imminente esplosione che, da un lato, investirà a breve il malcapitato ascoltatore e, tornando alla storia narrata, scaturendo dalla furia del vulcano, investirà le città alle sue pendici, radendole al suolo. La promessa viene mantenuta e già dalla successiva “Fra Ciel’ e Terr’“, la traccia più corposa e articolata dell’album, in cui il connubio tra Black-Metal e arrangiamenti orchestrali, uniti all’uso di strumenti folkloristici e melodie arabeggianti, ci proietta subito in quadro storico vivo e pulsante, dando l’idea di essere tra le antiche case di Pompei e di assistere, inermi e meravigliati, alla violenta eruzione dell’antico vulcano, mentre tra ritmiche che alternano velocità, blast-beat e brevi start-and-stop, riffs affilati (una menzione particolare va all’assolo melodico e arioso che apre alla seconda parte del brano), potenti orchestrazioni che aumentano l’epicità e linee vocali in uno scream perfetto, con testi in lingua napoletana che si dimostrano subito perfettamente coesi con le vocals utilizzate. Un duo d’apertura che mette subito in chiaro quale sarà il proseguo del disco e che fa ben sperare per un sempre maggiore incremento di aggressività ed epicità. Anche la successiva “Virgilio Mago” si mantiene su questi livelli, dove già si sente un inasprimento dei toni, dove le liriche si fanno più aggressive, mentre nel testo si tessono le odi e si lanciano invocazioni per uno dei Sommi Vate della Nostra Storia. Anche dal punto di vista musicale, la traccia, senza perdere un’oncia in fatto di epicità, subisce un leggero indurimento, diventando più oscura, sempre energica, ma dove lo stampo Black-Metal, riesce quasi a prevalere sulle orchestrazioni, dando vita ad un duello sonoro davvero notevole che si fa apprezzare subito. La storia prosegue attraverso le trame sonore di tre pezzi di ottima fattura: “Tarantella Nera“, “Sanghe Amaro” (canzone che segna anche il passaggio, solo per questa occasione, ad un uso di testi in latino, firmati da Marco “Wolf” Lauro, tra le guest-vocals di questo disco) e “Averno“. Tre canzoni dove il crescendo desiderato si manifesta sempre più, attraverso tre canzoni di diversa durata, attentamente studiate, due brevi (di cui la seconda, “Averno“, presentata in chiave acustica e folkloristica, sognante e delicata, totalmente strumentale) e al centro più lunga e articolata, che creano un loro filo conduttore all’interno della storia principale, dando vita ad un momento dall’aura cinematografica che dona ancora più lustro ad un album che supera qualsiasi aspettativa e si dimostra già ottimo sotto tutti gli aspetti. Potremmo definire “Averno” come il momento di passaggio attraverso le due parti di questa storia; la conclusione della prima parte e l’introduzione della seconda. “Sibilla Cumana“, “Sepeithos“, la title-track “Parthenope” e la conclusiva “Megaride“, riportano il disco ad un ritorno alle sonorità iniziali, quindi improntate ad un Black orchestrale, sinfonico ed epico, agguerrito e con repentine aperture melodiche delle chitarre, alza ancor di più l’asticella qualitativa dell’album. Un susseguirsi di cambi di tempo, inasprimenti e aperture delle melodie, incursioni folk, cori, in un continuo evolversi della trama fino all’infausto finale, in un crescendo sempre maggiore, anche nei momenti più “lenti” e cinematografici, tra incursioni pianistiche ed effetti sonori in lontananza.
Un album che ripetiamo essere perfetto sotto tutti i punti di vista e che per essere solo il debutto dell’artista partenopeo, lo pone subito tra le migliori uscite discografiche in campo underground di questi primi mesi del 2017. Un album consigliatissimo a tutti gli amanti del Black-Metal, sia quelli dal palato più raffinato sia a coloro che amano e rispettano la fase aurea del Movimento Black.
TRACKLIST:
- Cenner’ e Fummo
- Fra Ciel’ e Terr’
- Virgilio Mago
- Tarantella Nera
- Sanghe Amaro
- Averno
- Sibilla Cumana
- Sepeithos
- Parthenope
- Megaride
LINE-UP:
Giulian – Vocals / All instruments / Orchestral Arrangements
Guest:
Riccardo Studer – Orchestra Director / Orchestral Arrangements
Guest vocals by:
Daniele “Ogre” Cristiano
Marco “Wolf” Lauro
Tina Gagliotta
Diego Laino
Libero Verardi
Latin Lyrics by: Marco “Wolf” Lauro
WEB:
SCUORN:
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Official Store: https://scuorn.bigcartel.com
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