Ci occupiamo oggi di una nuova realtà nel Panorama Metal d’oltreoceano. I Satanic sono una band proveniente da Trois-Rivieres, Québec, Canada nata dall’alleanza tra tre anime (Martin Carle alla batteria, Guillame Petit chitarra e voce e Izaac Beaudoin al basso e alla voce) unite dalla passione per il Metal old-school. Il primo album del trio si intitola “Architecture Of Chaos” contiene otto tracce rapide, grezze e con una fortissima impronta Death Metal con forti echi Thrash Metal. Una proposta con liriche che spaziano dal satanismo, alla guerra alle cospirazioni mondiali. Un album di debutto che vuole far uscire tutta la ferocia e le più potenti energie da ogni singolo membro della band con canzoni che sono pulsanti, crude e dalle atmosfere perturbanti e piene di intensità trascendentale. In sostanza un sound sinistro e brutale.
La prova della veridicità di quanto scritto la troviamo già nell’iniziale “Mephistophelian“, brano rapido, diretto, sanguigno, senza fronzoli e decisamente tirato con un riffing distorto e tagliente poggiato su una ritmica che mischia la doppia cassa classica del Death (con ammiccamenti al blast-beat) a incursioni vicine al Thrash così come per le vocals che miscelano i due stili (dove a spiccare ovviamente è la componente Death delle linee vocali) creandone a loro volta uno con un’impronta molto personale. Un approccio vagamente differente lo ritroviamo nella seguente “World Of Chaos” dove al muro sonoro dirompente del trio canadese, si aggiunge un guitar-working che punta ad impreziosire il riffing alla base di questa proposta con inserimenti aperti sia nella parte iniziale che durante il finale (in entrambi i casi per pochi secondi) consentono di riprendere il respiro prima di essere lanciati nuovamente nella mischia. La successiva “Processing The Undead” si classifica subito come canzone dove a dirigere i giochi e a dettare l’andamento non è più la chitarra ma il basso che diventa molto più marcato rispetto a quanto appena sentito e si trasforma rapidamente, dal punto di vista esecutivo, nel protagonista dell’arrangiamento. Per ritrovare il medesimo stile nell’apertura di un brano come in “World Of Chaos” dobbiamo attendere di arrivare alla quarta traccia del disco “Architecture Of Apocalypse” che accompagna verso un brano dove la commistione tra velocità e rapide aperture tiene banco per una durata maggiore (ma sempre nell’ordine dei secondi) rispetto alla seconda traccia. Il disco procede poi senza concedere soste fino a giungere a “Tchernobyl“, ottava e ultima traccia del disco dove vediamo la band giocare con la ritmica in maniera più definita rispetto a quanto ascoltato nella prima traccia, creando un connubio tra Death e Thrash più definito e nettamente più godibile confezionando subito, compreso il lavoro chitarristico e la prova vocale, il brano migliore del disco.
Un esordio di ottima fattura dove l’impronta del trio riesce a dominare la scena senza rischiare di cadere nella copia e senza cercare di esagerare con abbellimenti, esibizioni tecniche o decorazioni superflue dando vita invece ad un debut-album tirato, possente e devastante confezionato perfettamente.
TRACKLIST:
- Mephistophelian
- World Of Chaos
- Processing The Undead
- Architecture Of Apocalypse
- Armageddon
- Systematic Fear
- Biotech Warfare
- Tchernobyl 86
Martin Carle – Batteria
Guillame Petit – Chitarra / Voce
Izaac Beaudoin – Basso / Voce
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