La band nasce nei primi mesi del 2015 come un progetto Viking/Death Metal solista del chitarrista cantante Enrico Giovanetti, ormai da più di un decennio sui palchi con varie band lombarde, ma ancora povero di lavori in studio. Alla fase compositiva si affianca una costante ricerca di musicisti adatti al progetto, ricerca che giunge al termine solo nel marzo 2016 dopo diverse defezioni. Finalmente a inizio 2016 si aggiungono Filippo Levi al basso e Emiliano Trabucco alla batteria, che vanno a completare così il progetto iniziale di un power trio di stampo Swedish Death che mira a proporre pezzi immediati e di facile assorbimento, ma non per questo banali, con testi improntati sulle tradizioni vichinghe, e più in generale su paganesimo e ateismo. In aprile la band registra l’EP di tre pezzi “Trinity Bleed” presso gli EPN Studios di Rapallo (Genova), e prende contatti per le imminenti attività live.
Spostati successivamente verso un sound più Black, la band si reinventa e dopo un anno di live e festival, dopo l’uscita dal trio di Filippo ed Emiliano, manda alle stampe il primo album, “The Aeon Of Horus“, composto e registrato da Cronoth (Enrico) presso gli Spire Studios di Genova.
Il debut-album è composto da nove tracce dove le tematiche, come già accennato poco prima, basano la loro forza su tematiche sia mature che più dirette, per niente banali e ben studiati. L’impronta è smaccatamente Black e l’aggressività si percepisce ad ogni brano, anche nell’intro solenne dell’iniziale “The Aeon Of Horus“, la title-track dell’album dedicata agli scritti di Alisteir Crowley. Ogni brano è caratterizzato da un riffing deciso e affilato, assoli rapidi e tecnici e da una ritmica serrata e incisiva, le vocals risentono ancora dei trascorsi Death degli esordi ma lo stampo delle linee vocali si sposa comunque bene con la velocità degli arrangiamenti. La prima, lieve, variante arriva con l’ascolto del quinto brano della scaletta, “The Autopsy Of God“, nel quale i ritmi si fanno più cadenzati sia nelle chitarre che nella ritmica e dove la pesantezza delle linee vocali si fa più marcata, infondendo quell’aura oscura al disco che accostata alle prime quattro tracce, nettamente più veloci e dirette regala più colore all’album intero. Le tracce che conducono al finale, passando da “Enduring The Eternal Molestation Of Posers“, alla breve “Crucifucked” (prima canzone scritta per il progetto Gorepest) alla conclusiva “Summoning The Throne Of Self” l’aria che si respira è sempre carica, la ferocia che impregna ogni canzone (compresa la “lenta” quinta traccia) investe l’ascoltatore senza lasciargli tregua e il muro sonoro è tangibile.
Un esordio di tutto rispetto per questa (ormai) one-man-band ligure che si dimostra subito molto promettente. Attendiamo di scoprire gli sviluppi di questo progetto.
TRACKLIST:
- The Aeon Of Horus
- Torn The Cross In The Blood
- Winterspell Rites
- To Grind Priests
- The Autopsy Of God
- Slaves Of Space And Time
- Enduring The Eternal Molestation Of Posers
- Crucifucked
- Summoning The Throne Of Self
Cronoth: Vocals / All-Instruments
ex-members
Nokturhn – Bass
Goatahl – Drums
WEB:
Facebook: https://www.facebook.com/gorepestmetal
YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCZw8_-nbVC7bKB1KUVjieHw