Gli Schema Zeta nascono nell’agosto 2007 da un’idea di Gianni Zed e Marco Aquila, che già ai tempi collaboravano insieme nei Reason of my Decay. Dopo una serie di prove il gruppo trova stabilità (nonché la formazione che rimarrà tale fino ad oggi) con l’inserimento nel progetto di Giuseppe Puglisi e Walter Coniglione.
Sin dalle prime esibizioni live il suono del gruppo si rivela compatto e molto personale cosicché, dopo aver ri-arrangiato alcune covers di Pantera, Metallica, Megadeth, Slayer, Slipknot, Killswitch Engage, il gruppo prende seriamente in considerazione di auto-produrre una demo.
Una scelta importante per il gruppo è stata quella di contraddistinguersi cantando in italiano nonché il creare uno stile le cui fondamenta possono riconoscersi nel modern thrash nel metal-core americano, tuttavia mantenendo dei suoni moderni, melodici, energici e di facile ascolto.
Investendo tutto il tempo e l’impegno possibile, nel novembre 2008, dopo una cernita tra tutti i brani composti fino ad allora, gli Schema Zeta entrano in studio di registrazione e rilasciano la prima demo (Eredità – demo 2009).
La demo serve al gruppo anche per decidere di abbassare la tonalità dei brani in modo tale da ottenere un maggiore groove ed un suono ancora più moderno, modifica che si riscontra anche nelle parti vocali che acquistano più calore e spessore.
Dopo diversi live in provincia di Ragusa e Catania, il gruppo si chiude in sala prove per la composizione del loro primo album che è stato registrato ottobre 2013 sotto la guida del fonico modenese Francesco Zacchi (fonico live per Fleshgod Apocalypse, Vision Divine, Labirinth, ecc ecc) ed è alla ricerca di un’ etichetta che sia interessata al progetto musicale per occuparsi del management, della distribuzione e della produzione in generale.
Nel frattempo la band suona in giro per la Sicilia nei maggiori locali e festival come il Metal Camp Sicily (SR) in apertura ai Korpiklaani, il Free Power Fest (AG) classificandosi primi e il Rif (RG) superando le 25 date annue.
Gli Schema Zeta sono appena rientrati da un mini-tour siciliano dove hanno accompagnato dal vivo il mitico Fabio Lione (cantante dei Rhapsody of Fire, Angra, Vision Divine) come sua band sul palco.
Il 3 febbraio 2015 hanno pubblicato il primo video ufficiale, chiamato CATENE, contenuta nel loro album di debutto chiamato VIOLA disponibile per Raine Music dal 16 Marzo 2015!
L’album, si compone di 11 tracce.
Si comincia con “Brucia Le Memorie”. È subito chiaro come le influenze metal del gruppo facciano costantemente parte del loro sound. Il tappeto musicale del brano, è caratterizzato da riff di chitarra molto granitici e taglienti, con una sezione ritmica fulminea e diretta. Le linee vocali ben si amalgamano al comparto sonoro. Davvero di buon livello il songwriting del brano.
La title-track del disco “Viola”, ci attende al secondo posto in scaletta. Un pezzo dall’intro molto heavy-oriented di grande impatto. Un brano dalle liriche che, ad un primo ascolto, appaiono criptiche ed enigmatiche, ma pienamente godibili e comprensibili, rivelando tematiche precise e per nulla banali. La collaborazione di Fabio Lione alla voce, dà a questo brano un tocco magistrale.
La terza traccia è “Creatura Del Buio”. Nulla di diverso per quello che riguarda il sound della band a parte qualche rapido cambio di tempo e una ritmica più cadenzata. Un testo cupo e diretto come un pugno in faccia.
“Catene”, la quarta canzone del disco, si apre con un’intro lenta e tranquilla, per poi virare immediatamente verso suoni più hard & heavy. Buona la prova vocale.
“Eredità”, quinta traccia. Impatto sonoro diretto e preciso. Un brano dal groove più veloce. Sempre dal taglio maiuscolo e maturo le liriche del brano.
“Medea”. Un brano che parte con un’intro acustica, dal gusto spagnoleggiante, che passa la parola, poco dopo, agli orizzonti heavy-metal a cui il gruppo ci ha abituati nei pezzi precedenti. Il testo della canzone, neanche a dirlo narra la storia, dal punto di vista esterno, di Medea: «Medea, è una figura della mitologia greca, figlia di Eete, re della Colchide, e di Idia. Era inoltre nipote di Elio (secondo altre fonti di Apollo) e della maga Circe, e come quest’ultima era dotata di poteri magici. Invece secondo la variazione del mito (Diodoro Siculo), il sole, Elio, ebbe due figli, Perse e Eeta. Perse ebbe una figlia, Ecate, potentissima maga, che lo uccise e più tardi si congiunse con lo zio Eeta. Da questa unione sarebbero nati Circe, Medea ed Egialpo. Quando Giasone arriva in Colchide insieme agli Argonauti alla ricerca del Vello d’oro, capace di guarire le ferite, custodito da un feroce e terribile drago a conto di Eete, lei se ne innamora perdutamente. E pur di aiutarlo a raggiungere il suo scopo giunge a uccidere il fratello Apsirto, spargendone i poveri resti dietro di sé dopo essersi imbarcata sulla nave Argo insieme a Giasone, divenuto suo sposo. Il padre, così, trovandosi costretto a raccogliere le membra del figlio, non riesce a raggiungere la spedizione, e gli Argonauti tornano a Iolco con il Vello d’Oro. Lo zio di Giasone, Pelia, rifiuta tuttavia di concedere il trono al nipote, come aveva promesso in precedenza, in cambio del Vello: Medea allora sfrutta le proprie abilità magiche e con l’inganno si rende protagonista di nuove efferatezze per aiutare l’amato. Convince infatti le figlie di Pelia a somministrare al padre un “pharmakòn”, dopo averlo fatto a pezzi e bollito, che lo avrebbe ringiovanito completamente: dimostra la validità della sua arte riportando un caprone alla condizione di agnello, dopo averlo sminuzzato e bollito con erbe magiche. Le figlie ingenue si lasciano ingannare e provocano così la morte del padre, tra atroci sofferenze: Acasto, figlio di Pelia, pietosamente seppellisce quei poveri resti e bandisce Medea e Giasone da Iolco, costringendoli a rifugiarsi a Corinto, dove si sposeranno».
Al settimo posto in scaletta, troviamo “Tra Il Silenzio E L’Inumanità”. Il taglio sonoro del brano è ormai chiaro: suoni Heavy Metal con incursioni di stampo rock. Interessante la scelta delle linee vocali, vicine agli stilemi del power-metal vecchia scuola. Buona la scelta di variare il groove del brano, tra suoni diretti e momenti di “respiro”, con ritmiche rallentate e “quasi” acustiche.
“In Questa Gabbia”, l’ottavo pezzo dell’album. Ottima prova a livello tematico. Niente di diverso dal punto di vista strumentale e vocale.
La nona traccia è “È Tornato A Bruciare”. Per la terza volta, veniamo accolti da un’intro lenta, cadenzata e un po’ romantica nei suoni, come evidenziato dalle prime linee vocali. Il pezzo poi, si sposta su melodie di stampo rock, con incursioni heavy. Un testo che parla dell’amore che brucia dentro chi lo prova, non risulta né banale né scontato come spesso (troppo!) accade per temi di questo tipo.
“Clessidra”. Energia pura!
Chiude il disco di debutto degli Schema Zeta, la canzone “L’Ostinazione E La Vergogna Di Sé”. Una chiusura all’insegna della velocità, del ritmo martellante e dei riff taglienti. Un brano che (non so perché) in alcuni passaggi vocali (all’inizio) mi ha ricordato le direzioni che prende la voce di Piero Pelù in alcuni suoi brani. Un testo che disegna paesaggi che snodano tra rassegnazione, sdegno e speranza.
Un disco d’esordio che merita di essere ascoltato!
TRACKLIST:
01. Brucia Le Memorie
02. Viola (feat. Fabio Lione)
03. Creatura Del Buio
04. Catene
05. Eredità
06. Medea
07. Tra Il Silenzio E L’Inumanità
08. In Questa Gabbia
09. È Tornato A Bruciare
10. Clessidra
11. L’Ostinazione E La Vergogna Di Sé
LINE-UP:
Zed: voce, chitarra ritmica e solista.
Ashes: chitarra ritmica e solista.
Walter : basso.
Hrothgar: batteria.
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