My Regime: Dogmas

SpiceIl leggendario cantante e compositore svedese Spice (a.k.a. Christian Sjöstrand) (Spiritual Beggars, Kayser), ritorna con una nuova band (i My Regime) e un nuovo album. Ecco come Spice stesso ha commentato: “Questa band, è la mia valvola di sfogo per sbarazzarmi di una certa rabbia malsana che mi opprime. Una valvola di sfogo che mi aiuta a liberarmi, sia in modo musicale, ma anche mentale. Sento il bisogno di rimanere sano di mente, in una società politicamente corretta e folle. Soprattutto vivere in un paese che sta svendendo tutti i progressi che la generazione passata ha raggiunto. Sento il bisogno di liberarmi dalla follia di certe ideologie che ci stanno portando nella direzione sbagliata. Non riesco a pensare ad un modo migliore di esprimere tutto questo attraverso alcune canzoni intrise con del buono e vecchio Thrash-Metal. Sto parlando del Thrash come era in principio… Veloce, arrabbiato e crudo!“.

My Regime coverCon questa volontà posta alla base del progetto, la neonata band, alla fine del mese di Agosto di quest’anno (il 26), darà alle stampe il suo primo full-lenght, composto da 14 tracce, intitolato “Dogmas“. Un album con un suono acuto, pesante e aggressivo, profondamente radicato negli anni Ottanta, epoca d’oro del Thrash-Metal, con alcune caratteristiche molto particolari, che ne fanno risaltare alcune peculiarità.

La prima cosa che salta all’orecchio, è l’alto livello del lavoro chitarristico con cui l’album è stato confezionato.

Già a partire dall’iniziale “A Black Stone” è subito chiaro che il disco verterà su lidi Thrash-Metal di stampo old-school. Rapido, aggressivo, diretto, senza soluzioni pionieristiche o soluzioni sfarzose. Un’apertura semplice dal punto di vista compositivo dell’arrangiamento, ma comunque convincente e godibile, semi-acustica, cadenzata, rallentata. Un intro che apre alla furia strumentale della successiva “A. A.“, dove la band del mastermind svedese, da sfoggio di tutta la sua carica energica, esibendosi in una cavalcata elettrica che avvolge l’ascoltatore e lo proietta in un turbine di riffs affilati e ritmiche assassine.

Un disco che si mantiene ben saldo su questi schemi compositivi ed esecutivi anche nel trittico successivo: “Mind The Gap“, “Darkness Will Arise” e “Electric Nightingale“. Una soluzione che crea subito un’aspra sensazione di monotonia e di scarsità di idee, riproponendo lo stesso stile di ritmiche incalzanti e chitarre sferraglianti.

Un piccolo cambio lo si avverte nella sesta traccia dell’album, “Agony In The Garden“. Dove il gruppo opta per un brano dai ritmi cadenzati, quasi marziali, chitarre rallentate che creano atmosfere sulfuree. Un pezzo totalmente strumentale, nettamente più godibile della triade precedente. In questo caso si può apprezzare pienamente delle capacità del gruppo.

Il disco, torna poi a riproporre le identiche soluzioni dei brani di apertura, facendo ricadere l’ascoltatore nel vortice del “già sentito”. Una fiera di riffs fortemente ripetitivi, assoli in bella posa, ritmiche decise ma poco ispirate. Una mera esibizione fine a se stessa, nascosta dietro alla proposta di un Thrash-Metal old-school che, superata la prima traccia, annoia immediatamente e induce a premere “skip” per saltare al pezzo successivo.

Gli unici due momenti che riportano un minimo di interesse sono “The Fake Breeze Of Summer” e “The Ghost” dove i My Regime tornano agli arrangiamenti proposti in “Agony In The Garden“, senza però cambiare nulla dalla traccia ispiratrice, cadendo nell’auto-celebrazione, in un mix di ritmi cadenzati, chitarre semi-acustiche e sferzate Thrash senza né capo né coda.

La conclusiva “Get In Line” non aggiunge e non toglie niente al risultato finale.

Un esordio che dopo un iniziale interesse, fautore di buon auspicio verso questo lavoro, crolla come un castello di carte, sotto l’insopportabile peso della ripetizione incondizionata e della totale assenza di un approccio personale nella composizione.

TRACKLIST:

01. A Black Stone

02. A. A.

03. Mind The Gap

04. Darkness Will Arise

05. Electric Nightingale

06. Agony In The Garden

07. Suicide Crist

08. The Buthcer Of La Cabana

09. Cuba Libre

10. Accretion

11. Clean With Fire

12. The Fake Breeze Of Summer

13. The Ghost

14. Get In Line

LINE-UP:

 

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