“Sarà capitato anche a voi, di avere una musica in testa…” recita una celebre canzone italiana. Stiamo parlando di quelle melodie che si impadroniscono della nostra mente per alcuni minuti o ore, intrudendo continuamente nei nostri pensieri.
Qual è la loro natura?
In letteratura si chiamano “earworms” (letteralmente “bachi delle orecchie”), quelle canzoni che prendono posto nella nostra mente e si ripetono all’infinito per molto tempo. Si tratta di un fenomeno che tutti noi abbiamo sperimentato, ma nonostante questo è poca la ricerca che le riguarda.
Esistono canzoni che si predispongono maggiormente a diventare earworms?
I ricercatori hanno trovato scarse evidenze a riguardo. I diversi partecipanti hanno riportato canzoni diverse e ciascuno di loro tendeva a segnalare un range di varie melodie. In ogni caso, un possibile fattore scatenante del fenomeno sembra essere l’esposizione ad un motivo che abbia le caratteristiche della semplicità e della ripetitività.
Studi recenti mostrano che il 90% delle persone è “vittima” di memorie musicali involontarie, ma cantanti, compositori e musicisti sono più suscettibili. Il solo modo per allontanare dalla mente il motivetto è ascoltarne un altro non conosciuto, evitando così che questo si fissi.
Sarebbe interessante indagare sul significato simbolico delle canzoni che diventano per il singolo individuo un tormentone mentale, o valutare se si tratta solo di rumori di fondo che la nostra mente utilizza per non sentire qualche emozione o sensazione angosciante.