Il documento, pubblicato dal portale Metalinjection.net, benché in attesa di autenticazione, sembra essere la prova di come la musica rock e heavy metal nell’Unione Sovietica – del non lontano 1985 – fosse ritenuta una pericolosa minaccia per la società, al punto da dover tenere lontano dalla Nazione alcune band con una vera e propria lista di proscrizione.
Il documento sotto riportato è un elenco, tradotto, intitolato “La lista approssimativa dei gruppi musicali stranieri e artisti i cui repertori contengono temi ideologicamente pericolosi”, che venne distribuito ai funzionari del Partito Comunista nel Gennaio 1985 al fine di mettere al bando dall’URSS alcune band straniere perché giudicate troppo “pericolose”.
Tra queste figurano band decisamente più “estreme” come BLACK SABBATH, ALICE COOPER, SEX PISTOLS, JUDAS PRIEST a fianco a dei nomi apparentemente più “innocui” tipo TALKING HEADS, PINK FLOYD, Donna Summer e Julio Iglesias.