Scozzese di nascita (12 agosto 1949, Glasgow) ma inglese d’adozione (Newcastle, città spesso presente nelle sue canzoni), l’ex leader dei Dire Straits è una persona molto riservata e lontanissima dalle dinamiche del Rock, praticamente l’esatto contrario della tipica rockstar.
Amatissimo e molto imitato anche dai più giovani, pur essendo autodidatta, Mark Knopfler è da tutti considerato un genio del rock.
Dopo i l successo con i Dire Straits, attraverso la carriera solista ha trovato la propria “vera” dimensione negli anni 90, potendo realizzare molti progetti e collaborazioni lontane dalla ribalta mediatica, e seguendo il proprio ritmo naturale.
Percorriamo la sua carriera attraverso 5 piccole curiosità che (forse) ancora non conosci su Mark Knopfler.
Molta gavetta
Da giovane si avviò molto presto alla chitarra. Chiese in dono in Fender Stratocaster per provare ad emulare i suoi idoli, ma pur essendo appoggiato da genitori e da uno zio musicista, dovette accontentarsi di qualcosa di più modesto per via delle risorse economiche familiari. Questo non gli impedì di eseguire i brani più difficili dei suoi artisti preferiti, da Hendrix a B.B. King, fino a fondare un duo folk con una compagna di scuola.
“Sapevo che odore aveva il catalogo della Fender, com’era la grana della sua carta… La desideravo talmente tanto…”
Fortunatamente col tempo si è rifatto, visto che in carriera ha suonato la bellezza di più di 163 diverse chitarre!
“MacGyver” della musica
Pur essendo mancino, suona la chitarra con la destra. Negli anni è diventato un maestro del “fingerpicking”, tecnica che lui stesso apprese in modo del tutto casuale. Durante una serata con amici, si imbatte in una chitarra acustica col manico curvato male e con le corde troppo sottili, volendo rendere il suono più potente, ha iniziato a suonarla pizzicando le corde, e da lì nacque il suo stile unico ed inimitabile, marchio di fabbrica di tutti i suoi riff.
“Ho una tecnica tutta mia, che credo sia completamente errata. Sarei l’incubo di qualsiasi insegnante. Non ho mai preso lezioni, sono autodidatta e combino un po’ di tutto: in effetti impugno la mia sei corde come un idraulico maneggerebbe un tubo.”
Rocker dall’anima letteraria
Dopo aver conseguito la laurea, ha lavorato come reporter e critico per lo Yorkshire Evening Post e successivamente, a carriera musicale già avviata, come docente di Inglese.
Nei testi dei suoi brani si percepisce una forte poetica e una grande capacità di narrare storie comuni attraverso parole e i suoni, anche se Mark Knopfler sostiene di avere sempre scritto delle stesse cose che lo emozionavano o lo facevano soffrire da bambino, fotografando sprazzi di realtà.
“Scrivere è una necessità. Essere un pittore o un poeta è la stessa cosa. Suonare la chitarra per me era una necessità e poi volevo scrivere canzoni (…) Il mio piacere di fare dischi è aumentato con l’età. Adoro scrivere. Essere ispirato, è uno dei migliori sentimenti che si possano provare.”
La mitica bandana
Impossibile non associare la bandana del loro frontman ai Dire Straits. La cosa curiosa è che dietro quella stoffa non c’era alcuna velleità da biker né l’intento di ottenere un aspetto più Rock… ma una semplice necessità:
“Sudavo moltissimo sul palco in quel periodo e la situazione diventava complicata perché non riuscivo a vedere nulla a causa del sudore che mi grondava sugli occhi. Per quel motivo ho cominciato ad usare la bandana. Solo dopo è diventata una specie di segno distintivo e ho continuato a indossarla anche per quello.”
Knopfler…osauro!
Personaggio mite e lontano dalla ribalta mediatica, Mark Knopfler ha ispirato anche il nome di un dinosauro! Infatti, durante gli scavi, lo scienziato che ha ritrovato i fossili, stava ascoltando proprio i Dire Straits, e per questo decise di battezzare l’antico lucertolone “Masiakasaurus Knopfleri”