Estate è tempo di concerti, si sa. Ed è bello andare ai concerti, anzi bellissimo. Peccato per la gente che ci trovi.
Capisco che il mondo è bello perché è vario e in questa varietà di genere sono inclusi anche i differenti casi umani che popolano lo spazio intorno a me. Capisco altrettanto bene che ognuno ha le proprie sacrosante esigenze che vanno rispettate. Sono anche consapevole che regna su di noi una legge karmica, secondo la quale se io oggi ti odio, domani un piccione mi caga in testa, e quindi conviene a tutti stare bbòni.
Tuttavia, ci sono delle simpatiche situazioni in cui un calcio nei denti al prossimo risolverebbe tanti problemi.
Nel nostro caso, parlo di tutti quegli elementi di fastidio che ci disturbano durante un concerto. Vere e proprie mode senza tempo, trend che accompagnano le nostre serate in tutti i modi, in tutti i luoghi, in tutti i laghi [citazione colta]. Accessori immancabili e ‘must have’ di ogni stagione che vengono sfoggiati come un Giorgio Armani sul red carpet che, purtroppo per noi, rompono non poco le palle. Se non ce l’hai, non sei nessuno, se ne hai almeno uno, sei quello che il giorno dopo verrà ricordato su Facebook come “Lo stronzo che ieri sera…”.
Sarà la mia poco velata intolleranza alle persone che ha preso il sopravvento sulla mia psiche, fatto sta che oggi voglio denunciare i grandi mali dell’umanità che mettono a dura prova la nostra pazienza durante i live show.
Signori e signore, ecco a voi i “MUST HAVE” PER ROVINARE UN CONCERTO (AGLI ALTRI):
LO ZAINO
Hai trentacinque anni, sei in un locale ed è sabato sera: che cazzo ci fai con uno zaino gigante dell’Eastpak sulle spalle?! E adesso che spopola questa tendenza sporty-ninenties il problema sembra non avere fine. Signore, abbi pietà di noi.
LA SIGARETTA
Io non fumo (più), posso quindi comprendere la necessità viscerale di una sigaretta che attanaglia un fumatore. Tuttavia, resistere sessanta minuti senza farsi una paglia durante un concerto non credo sia un’impresa degna di Ercole. Vestiti, capelli e braccia di tutto il mondo ringrazierebbero lo sforzo.
IL DRINK
Se sei al concerto dei Misfits e sai benissimo che inizierai a sbracciare e ad agitarti come un pazzo già alla seconda canzone, perché ti presenti sotto il palco con un vodka lemon king size? Ci fosse almeno la possibilità di sbronzarsi con la bevuta che ci rovesciate addosso, potrei accettare il fatto. E invece… no!
IL LIMONE
Avete capito tutti a quale limone mi riferisco. E no, non al “nostro”, ma a quello dell’immancabile coppia che si piazza davanti alla nostra faccia e inizia a darci dentro come conigli in calore. Gente, si limona dopo, non durante il concerto.
I TACCHI
A nome dell’intera umanità, c̶h̶i̶e̶d̶o̶ pretendo le scuse di tutte le fighe di legno che indossano il tacco 12 cm a qualunque tipo di concerto, per tutti i piedi che avete calpestato e frantumato. Possiamo capire che Il Tacco è uno stile di vita, ed è anche un vostro credo profondo, però è una questione di sopravvivenza (per i nostri piedi): il tacco alto al concerto NON è lecito nemmeno per le ragazze più basse. Punto.
L’iPAD
Capisco il desiderio di scattare una foto per postarla su Instagram e far sapere a tutti che c’eri; comprendo anche la voglia di immortale ogni singolo attimo dello show, sia mai che nelle duemilaottocentocinquantatre foto che troverete il giorno dopo su Facebook non ci sia proprio quel particolare dettaglio che vorreste ricordare negli anni a venire. Ma la mia domanda é: ma dovete farlo proprio con un ingombrante-copri-visuale-altrui iPad?
IL “CAPAREZZA”
Arriva due ore dopo di te, in tutta rilassatezza. Va al bar, sorseggia cocktail mentre te stai come un soldatino in trincea al tuo posto, guadagnato con le unghie e con i denti. Appena inizia il concerto si fa strada con i balli del Salento a caso e si installa di fronte a te, coprendoti la visuale con una permanente dall’apertura alare di due metri. Bastardo.
I FOTOGRAFI SOTTO PALCO NEMMENO FOSSERO ALLA REUNION DEI LED ZEPPELIN
Parliamoci chiaro campione: che l’aver comprato una reflex ed aver collaborato per compagniadegliindie.altervista.org non facciano di te Guido Harari, te lo avranno già detto no? Ecco. Se sei al concerto del cantautore depressivo Vito Amore, non importa fare il giro del palco per trovare la migliore angolazione e sparare flash come si trattasse di un combattimento di soft air. Fanne un paio e bon, tanto quello fermo lì sta.
QUELLA CHE LE SA TUTTE
Ok le sai tutte e il tuo sogno era di salirci tu su quel palco. Ma se su quel dannato palco c’è PINCO PALLINO e non tu, un motivo ci sarà. Allora, se io aspetto la canzone X per ascoltarmela tutta e godermela in santa pace, e invece sento te che mi urli nell’orecchio “Ai WuOnT GlIù Ciù Ciù” più stonata di una capra che urla e con una pronuncia da far rabbrividire pure Luca Giurato, beh, in quel caso ti odio… e ti picchio anche!
IL SUDATO
Che ti suda addosso. Semplicemente schifo.
E poi ci sono quelli come me: gli amici che si lamentano degli altri. Un altro “must have” da avere sempre con sé ai concerti.