I Rawness Obsolete sono una band emergente fiorentina che vi abbiamo parlato alla fine dello scorso anno in occasione dell’uscita del loro primo full-lenght: “Nobilioribus Subterraneus” (http://www.we-rock.info/biografie/nobilioribus-subterraneus-lesordio-dei-fiorentini-rawness-obsolete/).
Abbiamo raggiunto Hellbanno, cantante del gruppo, per saperne di più sul progetto Rawness Obsolete:
La prima domanda è quella di rito: ci volete presentare la vostra band? Come è nata e cosa vi ha spinti ad intraprendere questo percorso?
I Rawness Obsolete nascono da quelle che sono le ceneri della band Black-Metal “Poena” – dell quale però non esiste alcun materiale registrato – nella quale militavano già il sottoscritto e Malebranche (basso). La nostra vita musicale dopo lo scioglimento dei Poena si è congelata, fino a quando nel Giugno del 2015 si è presentata l’occasione di forgiare un nuovo progetto con una line-up quasi completamente rinnovata. Da lì sono nati i Rawness Obsolete, ovvero Hellbanno (sottoscritto) alla voce, Malebranche al basso, Tyrsenos alla chitarra e Von Allin alla batteria. La sinergia fra i vari componenti del gruppo non poteva essere migliore, infatti dopo svariati concerti e un buon numero di releases in studio, la band non sembra accennare a frenare la sua corsa.
Seconda domanda, indirizzata a chi non vi conosce ancora. Raccontateci le vostre influenze musicali: qual è il vostro background? Quali artisti vi hanno ispirato?
I Rawness Obsolete si pongo come baluardo di “rievocazione storica”, atta alla riscoperta di un sound che affonda le proprie radici nella primissima ondata del Black-Metal. Un sound ispirato ai pionieri del genere, come Hellhammer, Bathory, Mayhem, Darkthrone (dai quali abbiamo anche ereditato il nome del gruppo, originariamente la traccia n°10 del loro disco “Sardonic Wrath”) che tra la fine degli anni ’80 ed i primi anni ’90, posero le basi di questo movimento musicale. Il nostro background personale è poi sapientemente inserito a fianco di tali influenze, di modo da non scadere in cliché ed inutili arabeschi, non propri della nostra personalità compositiva e musicale.
Quali sono gli ostacoli principali che avete dovuto affrontare per emergere come band?
Riuscire a mettere in primo piano una proposta come la Nostra in un mare di manierismo fetido e di sonorità preconfezionate – legato a questo genere musicale – è stato difficile e lo è tutt’ora (soprattutto per quanto riguarda il riuscire a convincere che di solito adocchia solo i cliché del suddetto ambiente musicale), ma le cose sembrano procedere nella direzione giusta, con risultati dei quali possiamo solo andare fierissimi.
Arriviamo al vostro primo full-lenght: “Nobilioribus Subterraneus”. Come è nato questo vostro primo LP?
Il percorso che ci ha portato al Nostro primo LP è iniziato appena si è formata la band, come primo grande traguardo. I pezzi – alcuni provenienti dalle Nostre prime Demo, altri invece scritti ex-novo – si incastrano perfettamente in quella che è una composizione di brani ben ponderata e libera da qualsivoglia imposizione esterna; in disco nato e cresciuto in sala prove, intimo e genuino.
Torniamo ad un’altra delle classiche domande che vengono sempre poste ad una band. Parliamo del songwriting. chi scrive i testi delle vostre canzoni? C’è un autore solo o sono scritte ed ispirate da tutti i componenti del gruppo? Anche in questo caso, da dove o da cosa traete ispirazione per comporre i testi? Quali tematiche affrontate nei testi? C’è un filo che li collega oppure no?
L’unico compositore dei testi della band sono io. L’esclusione degli altri componenti della band dalla scrittura dei testi, tuttavia, non è totale; capita che certe parti siano a volte completate da ispirazioni provenienti da altri componenti della band. Le tematiche poi spaziano molto; di solito sono incentrate sulla morte, sulla storia, sul male “terreno” esule da demoni fittizi. Comunque, anche in questo caso, non ci sono forzature e sono sempre contento di far fluire l’ispirazione in qualsiasi direzione, così come di conseguenza le tematiche stesse.
Stessa domanda per quanto concerne la parte musicale dei brani.
Come precedentemente spiegato, la composizione dei brani è “libera” e frutto di ispirazione febbrile nata, magari, in un istante qualsiasi in sala prove. La Nostra musica DEVE essere veicolo di emozioni schiette e crude, quindi cerchiamo di prediligere quella che è la naturalezza della composizione musicale.
Facendo un discorso più in generale: quale messaggio vogliono trasmettere i Rawness Obsolete loro pubblico?
Siate liberi di “fare schifo” nel senso più ampio del termine, e non ponete MAI alcun limte all’arte.
Anche l’ultima domanda potremmo definirla “di rito”: quali sono i vostri progetti per il futuro come band? Il futuro si forgia giorno dopo giorno, con forza e dedizione. I Ranwess Obsolete non saranno da meno in questa ardua missione. Continueremo a comporre e ad esibirci dal vivo, cercando di allargare questo grande “culto” di cui ci facciamo alfieri.
Grazie ragazzi per averci concesso di farvi questa intervista che possiamo considerare finita. Prima di chiudere, avete qualcosa da dire ai nostri lettori?
In Vita ed in Morte, uniti, come una cosa sola!
Hellbanno – Voce
Malebranche – Basso
Tyrsenos – Chitarra
Vön Allin – Batteria
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