Nel 2010 l’album “From The Solitary Woods” (distribuito dall’etichetta genovese Black Widow Records), recensito positivamente da moltissime testate musicali e siti web italiani e stranieri.
Suonano molti concerti in giro per l’Italia, anche supportando importanti band come Uriah Heep, Jethro Tull, Bud Spencer Blues Explosion. Nel 2013, la band, rilascia la cover di “A National Acrobat” dei Black Sabbath per il tributo “Hands Of Doom” uscito per la Mag Music Production. Dopo lo scioglimento dei BBB (Buttered Bacon Biscuits), il mastermind Ricky (voce, chitarra e principale compositore di tutti i brani targati BBB e Witchwood) riunisce con sé Andy (batteria), Steve (hammond, synth, tastiere, già con i BBB), Sam (flauto) e Luca Celotti (basso) per il progetto Witchwood. Si tratta di tutti musicisti attivi da decenni, con esperienze di registrazione con altre band e collaborazioni con artisti del calibro di Martin Grice (Delirium) e Nik Turner (Hawkwind). Il debut-album “Litanies From The Woods” è il frutto di quasi due anni di composizione, lunghe sessioni di prove e registrazioni ed esce per Jolly Roger Records nel Maggio 2015 in CD e digitale e a Ottobre 2015 in doppio vinile. Il disco della durata di 78 minuti è composto da dieci pezzi che spaziano dall’Hard-Rock di stampo settantiano, al Progressive, Psych, Southern-Rock e Blues. Questo debutto da parte della band emiliana, riceve unanimi consensi da tutta la critica specializzata, italiana e straniera, ed apprezzamenti anche in termini di vendite (il CD è già alla seconda stampa, mentre il doppio vinile brucia quasi 500 copie in pochi mesi), fino al riconoscimento di “band emergente del 2015” da parte dei lettori di Rock Hard Italia ed alla recente partecipazione della Wacken Metal Battle che porta i Witchwood sino alla finale.
<<“Handful Of Stars’”rappresenta un ipotetico ciclo della band visto che contiene anche materiale sviluppato su idee risalenti al periodo di registrazione di “Litanies From The Woods“, ma lasciate in quel momento da parte per ovvi motivi di spazio, visto che l’album raggiungeva già quasi gli 80 minuti di durata>> – spiega Ricky Dal Pane – <<Oltre a tre pezzi inediti abbiamo anche reso omaggio a due delle nostre bands preferite di sempre: i Blue Öyster Cult con “Flaming Telepaths” e gli Uriah Heep con “Rainbow Demon“. Inoltre abbiamo inserito la versione estesa con l’aggiunta di parti inedite del brano “Handful of Stars“. È un disco ben curato e ricco di materiale interessante, molto distante dall’essere solo un riempitivo tra due full-length visto che ha anche una durata complessiva di 45 minuti. Siamo molto soddisfatti del risultato finale e speriamo che non deluda le aspettative.>>
“Handful Of Stars” è il giusto modo di celebrare gli apprezzamenti ricevuti per il debut-album, per presentare il nuovo chitarrista Antonino Stella, stimato session-man e amico di lunga data di Ricky, ed il nuovo videoclip della title-track, realizzato dalle tavole dell’artista Dimitri Corradini.
La nuova fatica discografica dei Nostri, si dimostra subito come un album dalle diverse contaminazioni, come evidenziato prima. Le iniziali “Presentation: Under The Willow” e “Like A Giant In A Cage” si mostrano subito come una suite di due canzoni che mettono subito in risalto lo stile della band. Si passa da una breve (1:50 di durata) intro che prende le basi dal Prog-Rock dei già citati Jetrho Tull per poi passare all’apertura ufficiale, con una canzone che ricorda sia la band di Blackpool sia i i padrini dell’Heavy (al pari dei Black Sabbath), i Deep Purple. Andando però a creare un sound più personale, con un’impronta stilistica che prende sì le basi da un genere già noto e definito, ma che si veste di una luce propria, miscelando, con elevata abilità, sia riffs energici di scuola Hard-Rock, sia echi Prog anni ’70, rimandi Funk, sia una vena melodica di grande effetto. Una combo d’apertura che già vale l’intero disco. Strada che viene percorsa anche da “A Grave Is The River“, prima di sfociare nelle melodie sognanti, vagamente orientaleggianti, intrise di Blues tra le sue pieghe, tra onde romantiche e intimiste, di “Mother“. Canzone davvero carica di emozioni, sensazioni e sentimenti. Una ballata dolce e avvolgente. Come raccontato dallo stesso Ricky Dal Pane, con le due canzoni successive, la quinta e la sesta delle sette totali che compongono l’album, vengono omaggiate due dei numi tutelari del gruppo, i Blue Öyster Cult con “Flaming Telepaths” e gli Uriah Heep con “Rainbow Demon“. Due omaggi che si risentono prepotentemente attraverso gli arrangiamenti delle due canzoni, ma senza che ciò ricordi una (o più) canzoni specifiche di uno o dell’altro gruppo. Le somiglianze ci sono, ma sono per lo più legate ai generi proposti, dato che l’impronta e il piglio dei Nostri, restano sempre ben in evidenza, componendo due canzoni i cui paesaggi vengono messi in perfetto contrasto: nella prima, si viene catapultati in un universo fatto di diversi colori e sfumature dalle tinte sempre accese, mentre nella seconda, si viene guidati attraverso un paesaggio sonoro che alterna rapide aperture ariose a momenti decisamente più “cupi” e affilati. La summa totale di questo ottimo lavoro, trova il suo completamento in “Handful Of Stars“, title-track dell’album, che viene presentata in una nuova versione, della durata di 12 minuti, dove ogni genere che costituisce le basi del background del gruppo, le sue influenze e il suo stile, recitano una parte fondamentale nella composizione di quest’ultimo brano. Una canzone piena e ricca, decisa e convincente, senza che la durata crei noie o disattenzioni. La degna chiusura di un gran lavoro.
TRACKLIST:
- Presentation: Under The Willow
- Like A Giant In A Cage
- A Grave Is The River
- Mother
- Flaming Telepaths
- Rainbow Demon
- Handful Of Stars (New Version)
LINE-UP:
Riccardo “Ricky” Dal Pane – Vocals /Electric & Acoustic guitar / Mandolin & Percussion
Andrea “Andy” Palli – Drums & Percussion
Stefano “Steve” Olivi – Hammond / Piano / Synth & Moog
Luca “Celo” Celotti – Bass
Samuele “Sam” Tesori – Flute & Harmonica
Antonino “Woody” Stella – Lead guitar