I Rumori Di Via Silvio Pellico sono una band grunge/psychedelic rock/alternative rock di Brescia. Tale band è formata da Daniel Zamboni e Stefano Ricca.
Qui parliamo del loro disco omonimo nel quale testo e voce sono di Stefano Ricca mentre le musiche e gli arrangiamenti sono di Daniele Zamboni. Chitarre, basso, tastiere digitali e batterie digitali sono suonate da Daniel Zamboni.
Dopo un intro fra l’ambient e il noise, un intro alquanto dark, intro che porta il titolo Tutto ruota, arriva la title-track I Rumori Di Via Silvio Pellico e qui possiamo assaggiare subito le sonorità grunge di questa band lombarda. Il sound è accompagnato da una voce “in parlato”. Quanta irruenza riesce a trasmettere questa formazione che mi ricorda sia band degli anni 90 come Nirvana e Soundgarden che i CCCP e i CSI per il cantato/parlato. La psichedelia riveste un ruolo essenziale in questa band dai suoni cupi e densi di tetraggine.
Resoconto è profonda e malinconica. Ci sembra di guardare il cielo notturno da un tetto ascoltando questa canzone. Le “strofe” di questa band sono intense ed ammalianti: sembrano concepite per rapire l’ascoltatore. Qui, invece, penso ai Marlene Kuntz di Catartica: precisamente a Nuotando nell’aria. I debiti di Geordie è tagliente e abissale: qui grunge e psychedelic rock sembrano fondersi in modo ottimale. Con I debiti di Geordie ascoltiamo sonorità cupe, sonorità tetre all’infinito.
Infatti, gran parte dell’album è attraversato da un’aria angosciante e il modo di cantare di Stefano Ricca mi ha fatto pensare al cantante della band elettrowave Psycho Kinder ossia Alessandro Camilletti. Paolo e la sua ombra, come altre canzoni di questo album, sembra una sorta di racconto. La musica accompagna il parlato di Stefano Ricca e, a tratti, ci sono come dei sussulti distorti e vibranti.
Randagio notturno è molto contrastante e questa è una delle caratteristiche principali della musica di I Rumori Di Via Silvio Pellico. Dopo la metà Randagio Notturno è proprio graffiante, stupendamente cruda e tagliente. E questa è la canzone che mi ha colpito di più, senza dubbio. Tutto ruota (ancora) chiude il cerchio e ascoltiamo di nuovo le ambientazioni sonore dell’intro.
I Rumori Di Via Silvio Pellico per me è una sorpresa alquanto piacevole: è un disco che arriva e ti cambia la giornata con le sue parole e melodie che sono come “lame taglienti e affilate”.
I Rumori Di Via Silvio Pellico è una band grunge/psychedelic rock/alternative rock di Brescia. Tale band è formata da Daniel Zamboni e Stefano Ricca. Qui parliamo del loro disco omonimo nel quale testo e voce sono di Stefano Ricca mentre le musiche e gli arrangiamenti sono di Daniele Zamboni. Chitarre, basso, tastiere digitali e batterie digitali sono suonate da Daniel Zamboni.
Dopo un intro fra l’ambient e il noise, un intro alquanto dark, intro che porta il titolo Tutto ruota, arriva la title-track I Rumori Di Via Silvio Pellico e qui possiamo assaggiare subito le sonorità grunge di questa band lombarda. Il sound è accompagnato da una voce “in parlato”. Quanta irruenza riesce a trasmettere questa formazione che mi ricorda sia band degli anni 90 come Nirvana e Soundgarden che i CCCP e i CSI per il cantato/parlato. La psichedelia riveste un ruolo essenziale in questa band dai suoni cupi e densi di tetraggine.
Resoconto è profonda e malinconica. Ci sembra di guardare il cielo notturno da un tetto ascoltando questa canzone. Le “strofe” di questa band sono intense ed ammalianti: sembrano concepite per rapire l’ascoltatore. Qui, invece, penso ai Marlene Kuntz di Catartica: precisamente a Nuotando nell’aria. I debiti di Geordie è tagliente e abissale: qui grunge e psychedelic rock sembrano fondersi in modo ottimale. Con I debiti di Geordie ascoltiamo sonorità cupe, sonorità tetre all’infinito.
Infatti, gran parte dell’album è attraversato da un’aria angosciante e il modo di cantare di Stefano Ricca mi ha fatto pensare al cantante della band elettrowave Psycho Kinder ossia Alessandro Camilletti. Paolo e la sua ombra, come altre canzoni di questo album, sembra una sorta di racconto. La musica accompagna il parlato di Stefano Ricca e, a tratti, ci sono come dei sussulti distorti e vibranti.
Randagio notturno è molto contrastante e questa è una delle caratteristiche principali della musica di I Rumori Di Via Silvio Pellico. Dopo la metà Randagio Notturno è proprio graffiante, stupendamente cruda e tagliente. E questa è la canzone che mi ha colpito di più, senza dubbio. Tutto ruota (ancora) chiude il cerchio e ascoltiamo di nuovo le ambientazioni sonore dell’intro.
I Rumori Di Via Silvio Pellico per me è una sorpresa alquanto piacevole: è un disco che arriva e ti cambia la giornata con le sue parole e melodie che sono come “lame taglienti e affilate”.
Recensione a cura di Monda Felice