Gli ANABASI ROAD sono un gruppo rock nato nel 2009 a Reggio Emilia con un occhio di riguardo verso la sperimentazione musicale.
Spinti dal desiderio di esprimersi lasciando libero spazio alla creatività, mischiano e fondono influenze di vario genere senza gettare radici.
Intraprendono così un viaggio attraverso le insidie del blues, e puntando alla stella del rock progressivo navigano sulle onde dell’hard rock più vintage…
Dove approderanno?
Beh… Un primo approdo è già stato raggiunto, in quanto la band, ha (da poco) pubblicato il suo album d’esordio, dal titolo omonimo “ANABASI ROAD”.
Un disco, composto di sole 8 tracce, ma che già mette in evidenza la genuinità della proposta musicale del combo emiliano.
“Pleasure In Me” è il brano che funge da opening-track del disco. Un pezzo che mescola le varie influenze e sperimentazioni del gruppo, regalando sonorità che riecheggiano subito dei fasti del rock progressivo italiano di scuola settantiana. Melodie coadiuvate da un cantato che si divide tra tonalità intimiste, a tratti sofferte, per poi esplodere verso vocalizzi più prettamente hard-rock.
Si continua “Clashing Star”. Anche in questo caso, l’hard-rock, si mescola con arrangiamenti progressive e sperimentazioni musicali. Davvero interessanti gli assoli chitarristici e tastieristici che compongono la seconda parte del brano.
La terza traccia di questo disco d’esordio, prende il titolo di “Dreaming Of You”. Ad accogliere l’ascoltatore troviamo un’intro di synth e basso, che disegnano paesaggi musicali fantascientifici. Paesaggi che si evolvono attraverso la voce della chitarra e delle linee vocali. Un brano che ricorda tanto i Pink Floyd, nella prima parte, mentre sembra pescare a piene mani da una visione hard-rock più moderna nella seconda. Il tutto, però, caratterizzato, dal tocco personale della band.
Arriviamo al primo dei due pezzi più lunghi (11 minuti e 20) e articolati di quest’album d’esordio: “Say Man”. Intro blueseggiante in stile elettrico-classico, alla quale si aggiungono soluzioni prog-rock ben studiate, che ne compongono un tappeto musicale d’accompagnamento ben caratterizzato, lasciando il tema portante (musicale e vocale) in ambito blues, che accompagna per tutto il brano. Un brano, che come dicevamo prima, è molto vario e articolato, in quanto, dopo quest’inizio di genere blues, il pezzo, dopo circa tre minuti, si sposta verso orizzonti più prettamente hard-rock, ben ritmati e con le chitarre ben in evidenza. Virata che lascia, immediatamente, il posto ad arrangiamenti a metà tra il prog e la psichedelia, che portano verso la conclusione del brano.
“Guerra Mondiale”, quinta traccia, ci accoglie con il suono rotondo e caldo del pianoforte, delineando passaggi romantici, raggiunti da soluzioni compositive intimiste e linee vocali delicate e in italiano. La tematica è forte e carica di emozioni contrastanti, ben sostenuta dagli arrangiamenti scelti. Un brano che, nel cantato, ricorda i Nomadi (epoca Danilo Sacco).
La sesta canzone “Maybe Tomorrow”, si articola tra chitarre acustiche, ritmiche marziali e arrangiamenti a metà tra l’hard-rock più diretto e d’impatto e melodie prog.
Il secondo brano, caratterizzato da una durata “importante” (ben 11 minuti e 20 secondi) è la settima traccia “I Walk Alone” . Il brano si apre con la solennità di un organo che domina sulle linee di basso e sulle incursioni di chitarra, prima di cedergli il passo e lasciare che il suo suono diventi un tappeto musicale di sottofondo, continuando però a dettare la strada che gli arrangiamenti devono seguire, tacendo solo verso la seconda metà del pezzo, dove le soluzioni musicali sono formate da un sound prog pieno di virtuosismi e molto articolato. Le linee vocali scelte, risultano lievemente sottotono e non proprio azzeccate per questo brano, in quanto, a tratti, risultano fagocitate dalla potenza e dalla carica sonora della strumentazione.
Chiude questo esordio discografico un brano dal titolo eloquente: “Requiem”. Tornano a farsi sentire le soluzioni blues apprezzate in “Say Man”. Come suggerisce il titolo, la canzone, delinea paesaggi musicali dal gusto “nero” e sulfureo ben raccontato attraverso le linee vocali di stampo hard-rock-blues sopra un tappeto musicale di stile blues-elettrico dal taglio moderno e un po’ vintage. Una degna chiusura per un album che, nonostante le poche tracce di cui è composto, dimostra già tutte le capacità tecniche e compositive degli Anabasi Road.
TRACKLIST:
01.Pleasure In Me
02.Clashing Stars
03.Dreaming Of You
04.Say Man
05.Guerra Mondiale
06.Maybe Tomorrow
07.I Walk Alone
08.Requiem
LINE-UP:
Andrea Giberti – Voce, Armonica, Synth, Trombone
Massimiliano Braglia – Chitarra, Batteria
Alessio Gambarelli – Chitarra
Riccardo Vecchi – Basso
Luca Orlandini – Tastiera, Organo, Pianoforte, Synth
Nicholas Corradini – Batteria, Chitarra
WEB:
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