I musicisti rock non sono certo abituati a cantare di prati verdi e fiorellini, questo lo sappiamo bene. Sappiamo anche però che non sempre pensiamo alle parole delle canzoni, soprattutto quando la melodia è talmente accattivante che siamo portati a canticchiarle sovrappensiero senza far caso a quello che stiamo dicendo. A volte, anche se conosciamo il significato delle liriche, presi dal ritmo o dalla melodia non vi prestiamo attenzione e andiamo avanti a ripetere continuamente parole inquietanti.
1. Nirvana – Rape me
È il caso ad esempio della prima canzone che troviamo in questa lista: chi non ha mai gridato ‘Rape me! Rape me, my friend!’ all’unisono con Kurt Cobain?
Non è l’unica canzone dei Nirvana che parla di stupro [“rape me” = ‘stuprami’]: anche ‘Polly’ di Nevermind riguarda lo stesso argomento, poiché secondo le più diffuse interpretazioni descriverebbe una scena di violenza e tortura su una ragazza tratta da una storia realmente accaduta. ‘Polly’ non è però una canzone così accattivante da essere canticchiata senza pensarci, né è così spudorata da ripetere le parole ‘rape me’ decine di volte per tutto il corso della canzone. In realtà “Rape me” è una canzone contro la violenza sessuale: Kurt Cobain aveva dichiarato che «È come dire ‘violentami, avanti, violentami, picchiami. Non mi ucciderai mai. Sopravviverò a questo e un giorno ti violenterò io e neanche te ne accorgerai’». Nonostante il significato positivo, però, probabilmente se fosse in italiano non ci verrebbe così facile cantare quelle parole spensieratamente.
2. Nine Inch Nails – Closer
Non c’è bisogno di andare a cercare un significato nascosto alle parole di questa canzone, che sono piuttosto esplicite sui desideri sessuali di Trent Reznor, con frasi come «You let me violate you / You let me desecrate you / You let me penetrate «I wanna fuck you like an animal / I wanna feel you from the inside». Nonostante il contenuto, è diventata la canzone più di successo e più celebre della band, con una versione radio edit in cui sono state silenziate le oscenità. È stata erroneamente interpretata come un inno alla lussuria, mentre nelle intenzioni di Trent Reznor doveva essere una riflessione sull’ossessione sessuale e l’odio per se stessi.
3. Marilyn Manson – Disposable Teens
Questa canzone, come molte altre del Reverendo, è una critica sociale espressa con toni piuttosto forti. Si scaglia infatti contro la generazione di genitori cresciuti nell’era dei Beatles, immersa in ideali di rivoluzione (viene anche citata la canzone dei Beatles ‘Revolution’: «you said you wanted evolution / the ape was a great big hit / you say you want a revolution, man / and I say that you’re full of shit», che però ha creato dei figli “usa-e-getta”. E allora troviamo parole come «E sono un arcobaleno nero / e sono una scimmia di Dio / Ho una faccia che è fatta per ricevere violenza / Sono un’alterazione dell’adolescente / aborto sopravvissuto / un ribelle dalla cinta in giù».
4. Metallica – One
È una delle ballate più celebri dei Metallica, basata sul romanzo di Dalton Trumbo Johnny Got His Gun. Parla di un soldato che viene colpito da una bomba e perde gli arti, la vista, l’udito e la parola, restando intrappolato nel proprio corpo. Le parole della canzone sono necessariamente forti, poiché descrivono perfettamente, dalla prima all’ultima sillaba, la situazione tragica di questa persona; invitiamo quindi chi non conoscesse già il testo a leggerlo tutto, mentre qui presentiamo un vivido esempio di ciò di cui stiamo parlando: «L’oscurità mi imprigiona / quello che vedo è orrore assoluto / Non posso vivere / Non posso morire / Intrappolato dentro me stesso / Il corpo la mia prigione / Una mina si è presa la mia vista / si è presa la mia parola / si è presa il mio udito / si è presa le mie braccia / si è presa le mie gambe / si è presa la mia anima / mi ha lasciato con una vita all’inferno».
5. Papa Roach – Last Resort
Paradossalmente, la canzone che ha lanciato la band verso il successo è un inno al suicidio che lascia pochi spazi all’interpretazione. Tanto che per le versioni radio e per il videoclip sono state censurate talmente tante parole che la canzone è diventata quasi inascoltabile (vedi il video qui sopra). Qualche esempio dal «Hai fatto a pezzi la mia vita, questa è la mia ultima spiaggia / Soffoco, non respiro / Non te ne frega un cazzo se mi taglio le braccia finché sanguinano», oppure «Sarebbe sbagliato, sarebbe giusto? / Se mi togliessi la vita stanotte / ci sono probabilità che lo faccia / la mutilazione è fuori discussione / e sto contemplando il suicidio».
6. The Police – Every Breath You Take
Questa è una delle canzoni più diffusamente male interpretate della storia della musica. Forse perché la melodia è delicata e il titolo fa facilmente pensare a una canzone d’amore, ma se andiamo soltanto un po’ più avanti ad ascoltare scopriamo che la frase “ogni tuo respiro” è seguita da… “ti starò guardando”. «Ogni tuo respiro, ogni tuo movimento, ogni legame che rompi, ogni tuo passo, ti starò guardando. Ogni singolo giorno, ogni parola che dici, ogni gioco che fai, ogni notte, ti starò guardando». Non ci vuole molto a capire che stiamo parlando di stalking. Lo stesso Sting ha detto di essere rimasto sconcertato nello scoprire quante persone la considerino più positiva di quanto sia veramente: «Penso che la canzone sia molto, molto sinistra e brutta e le persone l’hanno interpretata male pensando che sia una canzoncina d’amore, quando in realtà è l’opposto». Parlando del momento in cui l’ha composta ha poi detto «credo che stessi pensando al Grande Fratello, sorveglianza e controllo».
7. Rolling Stones – Brown Sugar
Gli argomenti di questa canzone includono sesso orale, eroina, schiavitù e probabilmente violenza sessuale. Mick Jagger ha dichiarato: «Tutti quegli argomenti sconci in una volta… Non scriverei mai quella canzone ora. (…) Probabilmente mi auto-censurerei. Penserei ‘oddio, non posso. Devo fermarmi. Non posso scrivere così crudamente’».
8. The Knack – My Sharona
L’elemento inquietante di questa canzone riguarda la giovane età della ragazza oggetto di attenzioni sessuali da parte del protagonista, che infatti canta «Che mente perversa, mi eccita sempre il tocco delle più giovani». Sharona aveva solo 17 anni quando il frontman dei The Knack si è innamorato di lei e ha scritto questa canzone; a sua discolpa, lui ne aveva 25, quindi non molti di più, e i due si sono frequentati per diversi anni.
9. The Beatles – Maxwell’s Silver Hammer
Paul McCartney canta allegramente di un certo Maxwell che uccide a martellate la fidanzata, un’insegnante e un giudice. «Bang, bang, il martello argentato di Maxwell cadde sulla sua testa / Bang, bang, il martello argentato di Maxwell si assicurò che fosse morta».
10. Deep Purple – Smoke on the Water
Non molti si rendono conto che una delle canzoni-simbolo dell’intero genere del rock’n’roll è in realtà un resoconto dell’incendio scoppiato nel casinò di Montreux a un concerto di Frank Zappa, radendo al suolo l’edificio. Come dicono i Deep Purple nel testo, il fondatore del festival di Montreux Claude Nobs (“Funky Claude”) continuava a correre dentro e fuori dall’edificio per salvare i ragazzi dal fuoco, e ha quindi dato un contributo rilevante alle operazioni di salvataggio, evitando la catastrofe totale.