Ecco perchè non bisogna comprare le versioni rimasterizzate dei CD

Tempo fa mi sono imbattuto in una discussione con un mio amico riguardo le versioni rimasterizzate dei cd. Sono ormai più di 10 anni che le case discografiche fanno uscire versioni rimasterizzate di vecchi dischi dell’artista X o Y, magari uscito in vinile o in cd negli anni 90 aggiungendo un booklet più carino e “una migliore qualità sonora grazie alle moderne tecnologie”. Ma è veramente così?

Non so se vi siete mai accorti che il cd rimasterizzato suona identico all’originale solo a volume più alto. Provate a confrontare lo stesso brano di una versione remastered e originale (in versione CD e non mp3 ovviamente) allo stesso volume e cercate le differenze. Beh, nell 99.9% delle volte il remastered non suona affatto meglio, il suono è più ovattato e meno dinamico perchè il mix rimane lo stesso, quello che cambia è il mastering ovvero l’ultimissimo passo della catena di registrazione di un disco che comprende fondamentalmente equalizzatore, compressore e limiter. Vi faccio un esempio pratico da Diary of a Madman di Ozzy Osbourne, versioni rippate da cd originali:

 

L’effetto che vedete nella seconda immagine (ovvero la perdita delle “punte” visibili nella versione 1981) è chiamata “Loudness War” e ve lo definisco in due parole: una merda. Ok probabilmente volete la spiegazione precisa quindi cercherò di farla breve: Vari esperimenti di psico-acustica (la scienza che studia l’influenza del suono sulla psicologia dell’uomo e sulle sue sensazioni) hanno dimostrato che se si alza il volume della musica l’impressione immediata che si ha è che anche la qualità della musica sia innalzata. L’espressione “loudness war” si riferisce alla tendenza dell’industria musicale a registrare, produrre e diffondere musica, anno dopo anno, con livelli di volume progressivamente più alti, per creare un suono che superi in volume i concorrenti e le registrazioni dell’anno precedente.

L’unico modo per alzare il volume è comprimere la traccia sempre di più (ovvero diminuendo la differenza tra le parti che suonano basse e quelle che suonano alte facendole suonare tutte allo stesso volume) e alzare il volume totale con un limiter brickwall. Il risultato finale è che la traccia perde dinamica, suona piatta, si perde definizione e quindi fa cagare.

Citando il bravissimo DBarbarulo di homestudioitalia: “il livello o Loudness è una moda e non una necessità. I master si schiantano di limiting non perchè suonano meglio o hanno “più botta”, perchè invece al contrario il materiale schiantato dinamicamente ha MENO botta. La consuetudine nasce dalla sana ed antica abitudine maschile di fare a gara a chi ce l’ha più lungo. I master si schiantano per non suonare meno forte di tizio caio e sempronio. Questo dato è stato ampiamente dimostrato, cioè che non ha alcuna influenza quando ad esempio vengono riprodotti i brani in radio, sia lo schiantato che quello “normale” suonano allo stesso livello a causa della compressione adottata dall’emittente, anzi quello normale suona meglio di quello schiantato.”

 

Guardate che succede a Something dei Beatles nel corso di 20 anni, 4 rimasterizzazioni diverse (immagine tratta da Wikipedia):

 

 

Due video molto chiari che spiegano la loudness war con esempi audio sono i seguenti:

Avete sentito che differenza nel primo video? Ecco perchè NON bisogna comprare le versioni rimasterizzate ma sempre la versione originale, suonerà più bassa ma sarà dinamica e si sentirà meglio! 

 

John Shaffer degli Iced Earth nel singolo I Walk Alone scrive: “Questa è una registrazione dinamica metal! Ascoltala ad alto volume!! Ci rifiutiamo di rovinare le nostre produzioni comprimendole all’eccesso e masterizzandole a volumi ridicoli! Ciò uccide la vibrazione e la dinamica del mix. Alza il volume dello stereo e basta!”.

Mi raccomando!

 

Fonte Paolocampitelli.com

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Classe 1980, da sempre amante della buona Musica, musicalmente è cresciuto ascoltando il Rock italiano prima (galeotti furono i Litfiba) e il Dark/Gothic Metal dopo, per finire all'Indie e al Rock classico. Animo ribelle e Rock, si “droga” di Musica e non rifiuta mai una birra. È possibile contattarlo a questo indirizzo email: nino@we-rock.info

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